Acqua del rubinetto: i giovani in Italia la prediligono

22 feb 2019
Aqua Italia presenta i dati inediti della ricerca Open Mind Research 2018 sulla propensione al consumo di acqua km zero, trattata e non, dei giovani in Italia tra i 18 e i 34 anni.

Aqua Italia (federata Anima - Confindustria) dal 2006 commissiona biennalmente ad Istituti indipendenti di ricerca lo studio sulla propensione al consumo di acqua del sindaco in Italia. Dalla ricerca 2018, realizzata da Open Mind Research, emerge che il 72,9% dei nostri giovani tra i 18 e i 24 anni e il 73,6% di chi ha un’età compresa tra i 25-34 anni, ha bevuto acqua del rubinetto (trattata e non) negli ultimi 12 mesi. I Millenials (25-34 anni) registrano un forte incremento della scelta che nel 2016 si attestava al 66,8%. Tra tutti coloro che la bevono il 47,9% dei 18-24enni dichiara di farlo sempre o quasi sempre, contro il 41,1% dei 25-34enni. I motivi che spingono a berla sono la comodità (29% per la prima fascia e 29,3% per la seconda), seguita dal minor costo rispetto all’acqua in bottiglia per i Millenials (23,2%) e dal gusto per la generazione Z (23,2%).

Un giovane su quattro possiede almeno un sistema di affinaggio dell’acqua, 25,6% per i più giovani e 25,5% per i 25-34enni. Tra questi sistemi, i più diffusi sono le caraffe filtranti (10,9% per la prima fascia e 11% per la seconda). Rispettivamente nel 13,3% e nel 23,8% dei casi gli intervistati hanno dichiarato di aver sottoscritto un abbonamento di manutenzione periodica.

Inoltre, si è indagato su quanto i giovani siano propensi a bere acqua trattata del rubinetto fuori casa. Il 27,2% dei 18-24enni e il 27,4% dei 25-34enni la consumano negli esercizi commerciali e, rispettivamente, il 53,7% e il 49,7% la berrebbe se gliela offrissero. Si è anche chiesto quanti conoscano il servizio offerto dai Chioschi dell’acqua che mette a disposizione dei cittadini acqua potabile trattata o non trattata, refrigerata o addizionata di anidride carbonica. La usa/userebbe il 42,7% dei 18-24enni e il 48,5% dei 25-34enni e, rispettivamente, il 69,6% e il 73,1% sa se il Comune di residenza offre o meno il servizio: in più del 50% dei casi il Comune aderisce all’iniziativa.

Per la prima volta, infine, si è indagato sulla preoccupazione dei giovani nei confronti della presenza di sostanze contaminanti nell’acqua del rubinetto. Rispettivamente, il 58,5% e il 55,4% si è dichiarato preoccupato mentre il 13,1% e il 6,2% si è dichiarato non preoccupato.