Bere acqua di rubinetto contribuisce a ridurre l’utilizzo della plastica Acquedotto Pugliese tra i protagonisti, al forum di Brindisi, della battaglia per una Puglia senza plastica

22 mar 2019
Bere acqua di rubinetto contribuisce a ridurre l’utilizzo della plastica. È questo il messaggio che l’Acquedotto Pugliese, con il suo Amministratore Delegato, Nicola De Sanctis, ha portato oggi all’evento “Puglia mai regione di plastica”, svoltosi presso l’Autorità portuale di Brindisi.

 

L’inquinamento prodotto dai rifiuti plastici rappresenta uno dei temi centrali su cui è mobilitata la coscienza ecologista mondiale, nel momento in cui la necessità di una concreta difesa dell’ambiente si va, finalmente, facendo strada, come testimonia il vastissimo seguito riscosso dall’iniziativa di Greta Thunberg.

“In questa battaglia all’uso indiscriminato della plastica, Acquedotto Pugliese è destinato a svolgere un ruolo fondamentale. È del tutto evidente, infatti, che se i cittadini impareranno a consumare regolarmente l’acqua buona di rubinetto, piuttosto che servirsi di acqua imbottigliata, i rifiuti di plastica diminuiranno in modo esponenziale”, le parole dell’amministratore di AQP, Nicola De Sanctis. 

Chi ha fatto dell’acqua la propria missione e vocazione non può che guardare con identica attenzione alla natura e all’ambiente da cui essa sgorga e a cui ritorna. Per questo Acquedotto Pugliese gestisce l’intero ciclo dell’acqua, garantendo anche i servizi di fognatura e depurazione delle acque reflue e il loro riutilizzo in agricoltura.

La qualità dell’acqua captata, potabilizzata e distribuita e dei reflui (acqua e fanghi da depurazione) reimmessi nell’ambiente, è assicurata da attenti controlli condotti più volte al giorno, in più punti del territorio, grazie al prelievo e alle analisi di campioni dalle sorgenti, dai potabilizzatori, dai pozzi, dalle fontane pubbliche, dagli impianti di depurazione e dallo stabilimento di compostaggio dei fanghi. I 10 laboratori di analisi di AQP monitorano oltre 480mila parametri chimici e microbiologici all’anno. 

Alcuni principali indicatori di potabilità sono controllati in tempo reale attraverso un sistema di telecontrollo. La purezza dell’acqua è, inoltre, garantita da ulteriori stazioni di disinfezione complementari, posizionate sui principali nodi della rete. 

Una volta potabilizzata ed immessa nella rete di distribuzione, l’acqua viene controllata nei laboratori dislocati sul territorio. I laboratori centrali di Bari si fregiano della prestigiosa “Certificazione Finale di Accreditamento dei Laboratori” in base alla norma ISO17025.

Sul fronte della depurazione, AQP gestisce 185 depuratori, autentici presidi sanitari a tutela dell’ambiente progettati per ripulire l’acqua utilizzata nelle case, che costituiscono un parco impiantistico tra i più grandi e più evoluti d’Italia sia dal punto di vista tecnologico sia dal punto di vista della qualità del refluo restituito. Ai depuratori si aggiungono 5 impianti di affinamento per il riutilizzo in campo agricolo. 

“Nonostante l’imponente apparato della depurazione, per il cui potenziamento sono in corso nuovi investimenti per 800 mln di euro -ha spiegato De Sanctis- occorre instillare nei cittadini la consapevolezza della necessità di ridurre l’uso della plastica e di smaltirla in modo corretto, grazie alla raccolta differenziata, evitando che le microplastiche vengano rilasciate nell’ambiente. Una missione che ci deve impegnare tutti, per le sorti future dell’ambiente e la sopravvivenza stessa dell’uomo, e che il forum di quest’oggi rilancia con una nuova e più matura determinazione, potendo contare, tra gli altri, sul convinto sostegno di Acquedotto Pugliese”.

L’Europa si è fatta carico di dare sbocco legislativo all’esigenza di combattere l’inquinamento prodotto dalla plastica, varando un’apposita normativa che impone agli stati membri di attenersi, già dal prossimo aprile, ad una serie di prescrizioni circa la produzione, l’uso, lo smaltimento e il riuso dei prodotti in plastica.

La Regione Puglia, da parte sua, inserita a pieno titolo in questo ciclo virtuoso, ha provveduto a mettere nero su bianco, nel protocollo approvato oggi a Brindisi (grazie all’iniziativa dell’associazione latianese “L’isola che non c’è”), le direttive a cui cittadini, enti pubblici, esercenti di attività alimentari e operatori ittici dovranno attenersi per scongiurare ulteriori gravi danni all’ambiente, derivanti dall’uso della plastica, invertendo finalmente la rotta e pianificando un futuro diverso per la nostra regione.

In questa direzione, si rivelano decisive le campagne per promuovere una maggiore consapevolezza da parte dei cittadini sulla qualità dell’acqua distribuita da Acquedotto Pugliese.

“La nostra azienda è impegnata in diversi progetti, rivolti ai cittadini e, in particolare, alle scuole, finalizzati a far conoscere la bontà della risorsa erogata e a valorizzare l’utilizzo dell’acqua di rubinetto, oltre che a promuoverne un uso consapevole, evitando inutili e dannosi sprechi”, ha aggiunto De Sanctis.

 

Si pensi, in particolare, al concorso FontraninApp, dedicato ai ragazzi delle scuole, finalizzato a localizzare le fontane dell’acqua pubblica sul territorio pugliese, ma anche a far conoscere le particolarità organolettiche dell’acqua distribuita da AQP, o alla mostra itinerante “La fontana si racconta”, un ampio repertorio di immagini e oggetti dedicati alla tradizionale colonnina dell’Acquedotto, che da più di un secolo domina le piazze di tutti i centri della regione.

 

Per non dire, infine, del sostegno offerto alla campagna di Legambiente “Non si butta un tubo nei tubi”, rivolta ad educare i cittadini a non versare negli scarichi domestici i prodotti per l’igiene personale, ad alto contenuto di plastica, che finiscono col riversarsi negli impianti di depurazione.