ECOMONDO 2° Daily Report Giovedi' 7 novembre

07 nov 2019
ACQUA E SALUTE AL GLOBAL WATER EXPO. Gestione del ciclo idrico e salute: è stato questo il tema al centro dell’incontro di oggi pomeriggio ad Ecomondo, nell’ambito della sezione Global Water Expo.

Tra gli argomenti affrontati alla Fiera di Rimini, le soluzioni digitali per l’ottimizzazione dei servizi idrici urbani al centro del progetto europeo Digital Water City. "Le tecnologie digitali – spiega il professor Francesco Fatone, membro del Comitato Scientifico di Ecomondo – possono essere di grande utilità per l’efficienza nella gestione di servizi e risorse idriche, ma anche per pianificare adeguatamente gli investimenti e per contribuire a salvaguardare la salute dei cittadini attraverso sistemi intelligenti ed esperti di early warning”. Il progetto Digital Water City coinvolge cinque città europee: Parigi, Berlino, Copenhagen, Sofia e, per l’Italia, Milano. Al convegno, organizzato in collaborazione con Utilitalia, sono intervenuti anche esponenti dell’Istituto Superiore di Sanità, per focalizzare l’attenzione sugli scenari legati ai piani di sicurezza nell’ambito della gestione delle acque potabili da un lato e del riuso delle acque reflue dall’altro. Di Piano di Sicurezza dell’Acqua ha parlato nel suo intervento Luca Lucentini, evidenziando la necessità di “chiamare a raccolta tutti i soggetti interessati” affinché l’analisi dei rischi possa essere in futuro sempre più efficace e puntuale. Ha richiamato l’attenzione sulle prossime misure dell’Unione Europea in tema di riuso delle acque reflue – un ambito che in Italia sottosta ad una legislazione ancora particolarmente rigida – Laura Achene: “La bozza di regolamento europeo è in discussione ma non sarà costrittiva – ha sottolineato – Ogni Paese potrà decidere se aderirvi”.

ECONOMIA CIRCOLARE: IL RUOLO DELL’ILLUMINAZIONE SOSTENIBILE
Si è svolta oggi alla Fiera di Rimini di Italian Exhibition Group la tavola rotonda “Il ruolo dell’illuminazione sostenibile tra criteri ambientali ed economia circolare”, organizzata da AIDI (Associazione Italiana di Illuminazione), per offrire una panoramica degli aspetti chiave dei CAM (i criteri ambientali minimi dei servizi di illuminazione pubblica) e dell’economia circolare, cercando di analizzare i punti di vista dei diversi attori del processo: dai Comuni ai progettisti, dai produttori alle utility, dalle università ai centri di ricerca.
In particolare, l’evento ha analizzato i punti di forza e di debolezza dell’applicazione dei CAM nell’ambito dell’illuminazione pubblica nel nostro Paese.
Tutti i partecipanti sono stati concordi nel sostenere i seguenti punti: la necessità di “fare sistema” tra i protagonisti del settore per poter creare regole chiare e autorevoli che possano meglio orientare le scelte e le strategie delle Stazioni Appaltanti; la necessità di non aggravare eccessivamente i costi d’investimento per le aziende con l’applicazione dei CAM; l’importanza di dare una connotazione normativa ai CAM, attraverso l’inserimento nel testo anche di una parte relativa al controllo dell’applicazione dei requisiti indicati negli stessi; la necessità di non dover realizzare più censimenti inerenti allo stesso progetto; una maggiore attenzione da parte delle Stazioni appaltanti non solo nei confronti del risparmio energetico, ma anche e soprattutto della riqualificazione delle infrastrutture presenti sul territorio e dei servizi a valore aggiunto.
Sono intervenuti Gian Paolo Roscio (presidente AIDI), Laura Bellia (docente del Dipartimento di Ingegneria Industriale all’Università degli Studi di Napoli Federico II e responsabile tecnico-scientifico di AIDI), Dante Cariboni (vice presidente AIDI), Laura Blaso (responsabile progetto Pell di ENEA), Paolo Di Lecce (coordinatore Focus Group Luce digitale ASSIL), Fabio Pagano (responsabile tecnico di Assil), Alessandro Grassia (architetto e progettista di illuminotecnica), Cosimo Birtolo (responsabile commerciale di City Green Light) e Giovanni Bianchi (responsabile ingegneria Citelum).

2,5 MILIARDI DI EURO RISPARMIATI OGNI ANNO GRAZIE ALL’UTLIZZO DEL PALLET
“Un mondo senza pallet… è sostenibile?”. E’ il titolo dell’indagine, i cui risultati sono stati presentati a Ecomondo, in occasione del 1° Pallet Day, realizzata da EPAL Italia e dai ricercatori della LIUC Università Cattaneo.
Partendo da uno scenario surreale di un mondo in cui la logistica avviene senza pallet, l’indagine dimostra come, grazie all’utilizzo di questo supporto, ogni anno si risparmiano 2,5 miliardi di euro.
“Le cifre che emergono dalla ricerca dimostrano come il pallet ricopra un ruolo fondamentale nella logistica e, più in generale, nell’economia del nostro Paese”, ha spiegato Davide Dellavalle, coordinatore del comitato tecnico EPAL Italia.
Secondo la ricerca i vantaggi del pallet sono molteplici: permette di risparmiare 100 euro l’anno per famiglia, diminuire del 18% gli infortuni sul lavoro e ridurre di 12 volte i viaggi necessari alla movimentazione delle merci, con grandi vantaggi per l’economia, per le imprese e per l’ambiente.
Tra le rivoluzioni introdotte dal pallet spicca la semplificazione dello scarico e carico dei mezzi, un'attività che prima dell'introduzione del pallet era svolta "collo a collo" dagli operatori e che, in molti casi, si traduceva in infortuni o malattie professionali. Secondo la ricerca, inoltre, il pallet si dimostra un fedele alleato degli imprenditori perché scegliendo questo supporto l’incidenza dei fenomeni che causano danni alla merce è di 5 volte inferiore; un contributo importante che consente di salvare circa 500 milioni di euro.

CALL FOR IDEAS: PREMIATI I PROGETTI VINCITORI DEL CONCORSO DI COREPLA
Sono tre i progetti che hanno partecipato alla seconda edizione della Call for Ideas di Corepla premiati oggi a Ecomondo, con il comico Leonardo Manera quale presentatore d’eccezione. Una chiamata, quella lanciata dal Consorzio della plastica, che intercetta le buone idee e i progetti innovativi volti a massimizzare le possibilità del riciclo degli imballaggi n plastica.
Oltre 100 i progetti che hanno partecipato all’edizione 2019, dai quali un apposito comitato tecnico-scientifico ha selezionato i tre progetti vincitori, premiati con un assegno da 10.000 euro.
Tigre, acronimo di Time – Gated Recycling of plastics, è il progetto sviluppato dal Dipartimento di Chimica “Giacomo Ciamician” dell’Università di Bologna, che grazie all’inserimento di nanoparticelle di silicio con un codice colore identificativo, punta ad ottenere una miglior sensibilità in fase di selezione degli imballaggi in plastica provenienti dalle raccolte differenziate e destinati al riciclo.
EcoAllene è il progetto sviluppato dalla squadra di Ecoplasteam che vede la creazione di un nuovo materiale in granulo - realizzato riciclando il film plastico e il film d’alluminio presenti negli imballaggi poliaccoppiati dopo il processo di recupero della cellulosa in cartiera - resistente, stabile, colorabile e nuovamente riciclabile senza che si debbano separare plastica e alluminio.
Infine Anaktite, progetto presentato da un team composto da due ingegneri civili, un designer industriale e un’economista aziendale, è un materiale composito costituito esclusivamente da polvere sia di vetro che di PET riciclato, 100% sostenibile e nuovamente riciclabile, in grado di replicare sia esteticamente che dal punto di vista tecnico le pietre naturali e i compositi di ultima generazione.