ECOMONDO: Daily Report Venerdì 8 novembre

08 nov 2019
Comunicare la sostenibilita’ ambientale nell’epoca delle fake news

Secondo i dati IPSOS, il 36% degli italiani dichiara di conoscere bene il fattore della sostenibilità: un dato in crescita continua. Ad affermarlo è il presidente dell’ente, Nando Pagnoncelli, questa mattina all’ultima giornata di Ecomondo, in corso alla Fiera di Rimini di Italian Exhibition Group, durante il convegno intitolato “Comunicare il valore della sostenibilità ambientale, sociale ed economica all’epoca delle fake news”, organizzato da ASviS, Alleanza italiana per lo sviluppo sostenibile. “Per avere una coscienza e una conoscenza sull’argomento è necessario informarsi e formare i giovani, come hanno fatto e stanno facendo le scuole, per combattere le fake news. Il dato interessante – continua Pagnoncelli – è che, a discapito di quanto venga a volte diffuso, c’è stato un aumento considerevole dell’attenzione al tema della sostenibilità in relazione all’economia e alla qualità. Proprio perché la sostenibilità è finalmente associata alla crescita”. Di crescita e del rispetto dei propositi dell’Agenda 2030 ne ha parlato anche il professore Enrico Giovannini, ex presidente Istat e ora presidente di ASviS, in collegamento via Skype da Roma: “Dobbiamo decidere dove vogliamo essere davvero nel 2030 e ragionare con un pensiero e una visione integrata e sostenibile”. All’appuntamento, a cui hanno partecipato tanti giovani, si sono susseguiti gli interventi di Donato Speroni, segretario di ASviS e Claudia Caputi, responsabile comunicazione, che hanno evidenziato come la sostenibilità e le questioni ecologiche fossero un problema già anni fa: “L’importante è che oggi non diventi solo una moda, ma che si operi concretamente”.

10MILA RETI DA PESCA SPIAGGIATE SULLE COSTE ITALIANE. A ECOMONDO LA BATTAGLIA DI LEGAMBIENTE
“Approvare al più presto anche in Senato il disegno di legge Salvamare, promuovere ricerca scientifica, riciclo e produzione di materiali meno impattanti e consentire al mondo della pesca e dell’acquacoltura di essere protagonisti nella lotta al marine litter”. Questo l’appello lanciato da Legambiente dal palcoscenico della Fiera di Rimini, nel corso dell’ormai consueto convegno dedicato al tema Marine litter e blue economy, impatti e soluzioni dal mondo della pesca e dell’acquacoltura organizzato in collaborazione con il Comitato tecnico scientifico di Ecomondo con Associazione Mediterranea Acquacoltori, Bluemed, Corepla, Enea, IPPR e Clean Sea Life. A presiedere il panel di approfondimento Stefano Ciafani, presidente di Legambiente, e Fabio Fava, docente dell’Università di Bologna e presidente del Comitato scientifico di Ecomondo.
Sulle spiagge europee finiscono ogni anno oltre 11mila tonnellate di rifiuti provenienti da pesca e acquacoltura,  segnala Legambiente. In Italia negli ultimi sei anni sono state censite dall’indagine Beach Litter di Legambiente oltre 10mila reti per la coltivazione di mitili spiaggiate, una media di 31  pezzi ogni 100 metri di arenile, con punte di presenza in alcune spiagge di oltre il 70% dei rifiuti complessivi. Il coinvolgimento dei pescatori nel recupero di questo genere di rifiuto marino è fondamentale, come dimostrano alcuni progetti sperimentali di fishing for litter. Nel corso di quattro giornate di sperimentazione di “pesca di rifiuti”, svolte tra giugno e luglio 2018 nei porti di Porto Torres, Rimini, San Benedetto del Tronto e Manfredonia, è stato possibile coinvolgere 34 pescherecci e recuperare 1.534 kg di rifiuti, in gran parte plastica.
Le campagne di Legambiente condotte in questi anni hanno consentito di mappare le spiagge più colpite, che risultano essere quelle sul versante Adriatico: il dato più alto è stato registrato sulla spiaggia di Isola Varano, nel comune di Ischitella (FG), in cui le retine erano il 73% di tutti i rifiuti registrati (nel 2017); a Pesaro (nel 2019), sulla spiaggia di Sottomonte Ardizio e a Taranto, sulla spiaggia presso il Parco Cimino, nel 2018 le retine rappresentavano il 50% dei rifiuti monitorati. Un’altra spiaggia particolarmente colpita tra quelle monitorate dai volontari di Legambiente è quella di Canovella de’ Zoppoli, a Duino Aurisina (TS), sulla quale nelle edizioni della campagna dal 2016 al 2019 sono state rilevate calze da mitilicoltura per oltre un terzo dei rifiuti registrati ogni anno di monitoraggio.

COME CAMBIA IL MONDO DELL’ELV
Novità e prospettive per il settore dell’ELV al centro del convegno organizzato da Comitato tecnico-scientifico Ecomondo e FISE UNICIRCULAR nella giornata di chiusura del salone di Italian Exhibition Group dedicato alla green and circular economy alla Fiera di Rimini. Un mondo, quello dell’End of Life Vehicles, che sta subendo importanti cambiamenti sui dovuti al progresso tecnologico ed ancora in attesa di una modifica della normativa di riferimento, aspetti sui quali si è cercato di fare il punto nel corso della mattinata, presieduta dal Presidente FISE Anselmo Calò.
Tra le novità, l’introduzione del nuovo Documento Unico di circolazione, in procinto di entrare in vigore. Un nuovo sistema digitalizzato che comporta che anche la demolizione e la radiazione del veicolo dovranno essere fatte in formato digitalizzato. Giorgio Brandi, Direttore del Servizio Gestione P.R.A ha spiegato come cambieranno le procedure per la radiazione digitale.
Sempre in tema di novità, l’avvocato Luca Ceccaroli ha illustrato le procedure e le applicazioni del SIVES, il servizio informatico dei veicoli sequestrati, mentre Francesco Mancini della Segreteria Albo gestori Ambientali ha spiegato come sarà il nuovo Registro rifiuto elettronico e come dovrà essere utilizzato dagli autodemolitori.
Per quanto riguarda le prospettive del settore, Francesco Bonino, responsabile FCA/ANFIA, ha parlato del recepimento delle Direttive del Pacchetto Economia circolare e della revisione della Direttiva 2000/53, Luigi De Rocchi, responsabile R&D COBAT, ha inquadrato i cambiamenti nel mercato e nella gestione delle batterie con l’avvento dell’auto elettrica e, infine,  Danilo Bonato, Direttore Generale di REMEDIA, ha comparato l’attuale sistema di raccolta dei RAEE con l’innovazione nel sistema di raccolta dei veicoli.