Emergenza idrica e caro-energia: al via i lavori della IV edizione della Community Valore Acqua per l’Italia

23 set 2022
Milano, 23 settembre 2022 – Le sfide legate alla crisi energetica e la prolungata siccità estiva richiedono impegno e capacità creativa da parte di tutti (aziende, Istituzioni, società civile, territori) per promuovere la transizione verso modelli di produzione e consumo sostenibili.

È in quest’ottica che la Community Valore Acqua per l’Italia, creata e coordinata da The European House – Ambrosetti, è al lavoro dal 2019 per favorire il dialogo ed elaborare visioni e soluzioni per la filiera estesa dell’acqua trattando il tema della gestione della risorsa acqua come driver di competitività e sviluppo industriale sostenibile, con l’obiettivo di avanzare proposte al Governo e al sistema-Paese. Ai lavori della piattaforma multi-stakeholder che proprio all’acqua, alla sua gestione e agli impatti ambientali, sociali ed economici per il nostro Paese si dedica da quattro anni a questa parte partecipano i più importanti attori della filiera idrica, dagli operatori del ciclo idrico integrato ai rappresentanti del settore agricolo, dai provider di tecnologia e software, ai fornitori di macchinari e impianti.

 

La Community ha chiuso in questi giorni un accordo di collaborazione con Utilitalia, la Federazione che unisce le Aziende operanti nei servizi pubblici dell’acqua, dell’ambiente, dell’energia elettrica e del gas, e la sua Fondazione scientifica Utilitatis. L’accordo prevede la partecipazione attiva di Utilitalia e di Fondazione Utilitatis ai lavori della Community Valore Acqua per indirizzare il posizionamento e le proposte di policy. The European House - Ambrosetti collaborerà in qualità di partner alla redazione del Blue Book, la Fondazione Utilitatis collaborerà in qualità di partner scientifico alla redazione del Libro Bianco – Valore Acqua per l’Italia. Entrambi i documenti saranno presentati nell’ambito dell’evento finale della Community nella Giornata Mondiale dell’Acqua (22 marzo 2023). Le due esperienze convoglieranno così a garantire una rilevanza ancora maggiore al tradizionale momento di sintesi e confronto tra industry, Istituzioni e società civile.

 

La Community cresce e si amplia nel numero dei partner, che accoglie altre nuove adesioni. Ad oggi, sono partner A2A, Acea, Acquedotto Pugliese, Celli Group, Hera, Intesa Sanpaolo, Iren, MM, Smat, ANBI – Associazione Nazionale Consorzi di Gestione e   Tutela   del   Territorio   e   Acque Irrigue, Engineering, Schneider Electric, Suez, AcegasApsAmga, AlfaVarese, Barchemicals, Brianzacque, CITL – Consorzio Idrico Terre di Lavoro, Crédit Agricole – Friuladria, CVA – Compagnia Valdostana Acque, Fisia Italimpianti, Irritec, IWS – Integrated Watercare Solutions, Livenza Tagliamento Acque, Maddalena, Padania Acque, RDR, SIT e SOTECO.

 

Superare le criticità e ottimizzare la gestione della risorsa acqua

 

La Community Valore Acqua per l’Italia dimostra di aver colto immediatamente l’urgenza delle risposte da dare alla situazione in cui versa l’oro blu italiano e la necessità di porlo al centro della sfida dello Sviluppo Sostenibile: avanzare proposte al sistema-Paese per rafforzare lo sviluppo della filiera estesa è tra gli obiettivi della Community Valore Acqua per l’Italia.

 

Oggi più che mai è necessario mettere al centro del dibattito la gestione efficiente e sostenibile della risorsa idrica. L’Italia sta vivendo la peggiore crisi siccitosa degli ultimi 70 anni: il primo semestre 2022 è stato il più caldo e meno piovoso della storia italiana, con un’anomalia termica di +2,7 °C e una riduzione delle precipitazioni del 48% rispetto alla media degli ultimi quarant’anni.

 

In questo contesto, l’Italia si caratterizza come uno dei Paesi più vulnerabili al cambiamento climatico. Da un lato, il 21% del territorio è a rischio desertificazione e, dall’altro, il numero di eventi metereologici estremi è cresciuto del +25% all’anno negli ultimi 20 anni, a fronte di una riduzione annua delle precipitazioni del -2,5% annuo. A questo ritmo, l’International Energy Agency (IEA) prevede che i flussi idrici in Italia si ridurranno del 40% entro il 2080.

 

Tutto questo genera conseguenze economiche e sociali che non possono essere trascurate. Ogni anno l’Italia spende 7 miliardi di Euro per contrastare i danni generati dal cambiamento climatico, ma nel 2022 ammontano già a più di 3 miliardi di Euro i danni per il solo settore agricolo nel Nord Italia. A fronte della scarsità di acqua dei mesi scorsi, il cambiamento climatico ha già impattato le colture e le produzioni agroalimentari distintive del Paese. Occorrerà attendere fine anno per i dati a consuntivo 2022, ma i dati dello scorso anno restituiscono un quadro preoccupante: nel 2021, l’Italia ha perso un quarto della propria produzione di frutta (con picchi fino al -95% per il miele, -69% per le pere e -48% per le pesche) e il 10% della propria produzione di riso e vino, per i quali il Paese rappresenta il 1° produttore europeo e mondiale, rispettivamente. Non solo. Nel periodo gennaio- maggio 2022, la produzione idroelettrica è calata del -39,7% rispetto allo stesso periodo del 2021, facendo abbassare la quota di FER sulla domanda totale di elettricità al 32% (una delle quote più basse degli ultimi anni).

 

Nonostante l’inserimento della tutela dell’ambiente nella Costituzione Italiana e il recente stanziamento da parte del Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili di 607 milioni di Euro del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) per le proposte di finanziamento di progetti volti a ridurre le perdite nelle reti idriche, occorre infatti fare in fretta per ottimizzare la gestione di una risorsa tanto fondamentale quanto poco conosciuta e valorizzata e definire con urgenza una Strategia Nazionale sulla Risorsa Acqua, come evidenziato dalla Community fin dalla sua prima edizione.

 

La persistenza di modelli di sfruttamento e consumo della risorsa idrica poco sostenibili, il ridotto livello di investimento nel Servizio idrico integrato e la scarsa produttività della risorsa idrica nel sistema economico sono i principali punti di debolezza nella gestione dell’acqua in Italia.

 

Il Libro Bianco 2022 – realizzato a conclusione della terza edizione della Community grazie all’attività dell’Osservatorio Valore Acqua che offre la mappatura più completa e aggiornata della filiera idrica estesa mettendo a sistema i contributi di tutti gli attori che vi operano, ha fotografato una situazione che richiede interventi urgenti e decisi. Secondo i dati presentati, a livello assoluto siamo il Paese dell’Unione Europea che preleva più acqua per uso civile sia a livello assoluto (oltre 9 miliardi di m3 ogni anno), e relativamente alla popolazione, con prelievi ad uso potabile che raggiungono i 152,4 m3 per abitante (2° Paese dell’Unione Europea).

 

I principali risultati della terza edizione della Community Valore Acqua per l’Italia hanno messo in evidenza come sia necessario definire un intervento di natura sistemica a livello nazionale che possa incidere sui fattori ostativi e valorizzare i fattori acceleratori per lo sviluppo della filiera estesa dell’acqua e la gestione efficiente e sostenibile della risorsa, mettendo a sistema i contributi di tutti gli attori della filiera estesa dell’acqua.

 

La Community ha risposto a questa esigenza definendo, attraverso il dialogo con i partner e i numerosi stakeholder coinvolti durante il percorso di lavoro, un decalogo di proposte e azioni concrete per il sistema-Paese. I 10 macro ambiti identificati sono:

 

—     Strategia Nazionale per una filiera estesa dell’acqua e un Paese più sostenibile.

—     Rilancio degli investimenti per lo sviluppo della filiera estesa dell’acqua.

—     Superamento del Water Service Divide tra i territori italiani.

—     Adeguamento del livello tariffario per il Servizio Idrico Integrato.

—     Tutela e circolarità della risorsa idrica primaria.

—     Efficientamento della gestione dei fanghi di depurazione.

—     Digitalizzazione della filiera estesa.

—     Miglioramento della raccolta dati e diffusione della water footprint.

—     Comunicazione e sensibilizzazione.

—     Rafforzamento dei meccanismi di collaborazione pubblico-privato.

 

L’Italia deve sfruttare l’opportunità storica del PNRR nella sua Componente “Tutela e valorizzazione della risorsa idrica e del territorio” per superare le principali, storiche, criticità e favorire gli investimenti privati che consentano di ottimizzare la gestione di una risorsa tanto fondamentale quanto poco conosciuta e valorizzata per essere in grado di fronteggiare eventi climatici estremi e inediti, come la prolungata siccità di quest’anno.

 

Di strategie per l’ottimizzazione della filiera estesa dell’acqua si parlerà al Festival dell’Acqua organizzato da Utilitalia in collaborazione con Smat in onda a Torino in questi giorni (21-23 settembre). Interviene durante la sessione “Un’agenda europea per l’acqua: fra priorità e fattibilità”, moderata da Giordano Colarullo Direttore Generale di Utilitalia, anche Valerio De Molli, Managing Partner&CEO di The European House – Ambrosetti, in qualità di portavoce della Community, che presenta le principali evidenze che sono emerse dalla terza edizione.

Fonte: www.leadcom.it