Il gas naturale e' nella transizione energetica? Nuovo Position Paper del Laboratorio sui servizi pubblici locali, think tank di REF Ricerche

15 apr 2021
Con il Position Paper “La distribuzione di gas naturale nella transizione energetica”, il Laboratorio sui servizi pubblici locali, think tank di REF Ricerche, avvia un filone di ricerca sulla Transizione Energetica, che si affianca a quelli già presidiati delle Collane Acqua, Rifiuti e Istituzioni. L'ampliamento delle attività del think tank nasce dalla centralità che le tematiche energetiche e di transizione ecologica stanno acquisendo nell'agenda del policy maker, richiedendo uno sforzo aggiuntivo di analisi e studi dedicati.

Il coordinamento del Position Paper è affidato al Dott. Roberto Bianchini, già Direttore dell’Osservatorio Climate Finance del Politecnico di Milano, con il supporto della Dott.ssa Alessandra Motz, dell’Osservatorio Finanze Pubbliche ed Energia dell’Università della Svizzera Italiana e ovviamente dei ricercatori di REF Ricerche (https://laboratorioref.it/about/).

Il Position Paper (liberamente scaricabile al seguente link www.laboratorioref.it) analizza il ruolo che la distribuzione di gas naturale potrà giocare nel concorrere alla transizione energetica, puntando sulle future gare per la distribuzione come occasione per rilanciare investimenti coerenti con gli obiettivi di decarbonizzazione.

La convergenza agli obiettivi di decarbonizzazione chiama investimenti in tecnologie e innovazione: investimenti che andranno posti al centro delle future gare per la distribuzione del gas, trasformando il ritardo in opportunità, seppur all’interno di un contesto mutato in modo assai repentino, in cui rischi di mercato, opportunità tecnologiche e fattori normativo-regolatori si intrecciano indissolubilmente” ha commentato Donato Berardi, Direttore del Laboratorio di REF Ricerche.

La strategia europea di decarbonizzazione non considera a dovere il gas naturale

La strategia climatica europea si fonda sul piano d’azione noto come Green Deal, il cui scopo principale è quello di rendere l’Unione Europea climaticamente neutra al 2050, riducendo a zero le emissioni nette di gas climalteranti. Già al 2030, il target emissivo prevede una riduzione del 55%, rispetto al livello del 1990.

La cartina di tornasole per gli investimenti dei prossimi anni verrà delineata dalla Tassonomia, quale framework per indirizzare i progetti del piano Next Generation EU e per costruire una pianificazione ambientalmente sostenibile, che possa indirizzare gli investitori pubblici e privati.

Sebbene lo sviluppo tecnologico e gli orientamenti di politica economica appaiano focalizzati sull’assegnare un ruolo strategico all’idrogeno e ad altre migliorie tecniche, quale la cattura e lo stoccaggio dell’anidride carbonica, occorre ricordare che il gas naturale continua ad avere un peso rilevante negli attuali bilanci energetici.

Pertanto, ogni strategia di decarbonizzazione deve in qualche misura prevedere un ruolo per tale fonte energetica, a patto chiaramente di avviare un serio processo di decarbonizzazione del gas, che ne valorizzi al contempo le sue infrastrutture.

Specie, se la fattibilità economica per altre fonti, come l'idrogeno verde, non è ancora stata raggiunta. In aggiunta, l'idrogeno è un vettore e richiede un surplus di produzione dalle fonti rinnovabili, per cui è necessario implementare quantitativi consistenti di capacità aggiuntiva, superando l'impasse in cui versano attualmente a causa di ostacoli normativi e autorizzativi.

Gare tecnologiche e regolazione incentivante per decarbonizzare il gas

Anche nella strategia di decarbonizzazione italiana, il gas naturale appare essere l’agnello sacrificale, non essendo ravvisabile né nel PNIEC (Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima), né nel PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza), un percorso chiaro per tale settore.

Eppure, le gare gas, all’oggi fortemente in ritardo sulla tabella di marcia con appena 3 ATEM (Ambiti Territoriali Minimi) assegnati su 177, possono rappresentare l’occasione per traguardare i target di decarbonizzazione. Questo richiede un aggiornamento dei criteri di innovazione tecnologica, ricomprendendo ad esempio i seguenti ambiti:

  1. Progetti di integrazione fra reti del gas ed altri comparti, quali ad esempio il trasporto, coerentemente con lo sviluppo del modello di generazione elettrica distribuita.
  2. Sviluppo e gestione smart delle reti gas per un’integrazione efficiente con il sistema di trasmissione elettrica.
  3. Progetti di line pack e pipe storage al fine di massimizzare gas decarbonizzati e a basso tenore di carbonio nelle reti di distribuzione.
  4. Progetti di miscelazione di gas metano con gas rinnovabili (biometano, idrogeno) anche a livello di rete di distribuzione.

Così come già avvenuto in altri settori, quali il servizio idrico integrato e la gestione del ciclo dei rifiuti, una spinta propulsiva agli investimenti potrà venire dalla regolazione incentivante di ARERA (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente), mediante un aggiornamento del framework regolatorio già proposto.

Tutto questo potrà favorire la convivenza tra fonti di energia all’oggi imprescindibili - come il gas naturale - ma da decarbonizzare, e il pieno sviluppo di altre forme energetiche - come l’idrogeno - che richiedono ancora del tempo e cospicui investimenti per raggiungere un adeguato livello di maturità e diffusione.

 

Per approfondire:

“La distribuzione di gas naturale nella transizione energetica”, Laboratorio REF Ricerche, Position Paper n. 178, aprile 2021, liberamente scaricabile al link https://laboratorioref.it/