Parte da Roma il percorso europeo dell’acqua

03 dic 2019
Da oggi e ogni due anni Roma ospiterà il Forum Europeo dei regolatori dei servizi idrici. Le tendenze ambientali, economiche e gestionali per i prossimi anni: maggiore attenzione alla qualità dei gestori, misurazione dei consumi e stimolo al riutilizzo delle acque depurate

Maggiore importanza al recupero e al riutilizzo delle acque, informazione e trasparenza verso i cittadini – chiamati a partecipare più attivamente alla gestione dell’acqua - centralità dell’ambiente e della sostenibilità economica del servizio idrico integrato e, infine, forte sostegno agli investimenti in innovazione orientati all’economia circolare.

Sono queste le direzioni verso le quali si muoveranno nei prossimi anni le Autorità di Regolazione nazionali del servizio idrico, riunite oggi a Roma per la prima edizione del loro Forum Europeo

(EFWRS – European Forum on Regulation of Water Services).

Da oggi e ogni due anni, i membri di WAREG - l'associazione dei regolatori dei sistemi idrici europei della quale l’Autorità italiana esprime attualmente la presidenza – si riuniranno infatti nella capitale italiana per monitorare lo stato di evoluzione delle direttive europee in materia di acqua (Water Framework Directive) e la loro applicazione nei diversi Paesi, coinvolgendo le istituzioni europee, le organizzazioni internazionali, le università, le organizzazioni finanziarie e i gestori dei servizi.

Nonostante le differenze che caratterizzano i 31 Paesi che fanno parte di Wareg (26 membri e 5 osservatori) in UE ci si trova ad affrontare sfide simili - sia per le acque potabili che per le acque reflue - che richiedono continui investimenti in infrastrutture, nella qualità e la sicurezza dell’acqua e per il supporto alle fasce sociali più deboli.

“Le direttive europee, se approvate – afferma Andrea Guerrini, presidente di Wareg – andranno a modificare aspetti fondamentali. Cambia il rapporto con gli utenti, aggiungendo al prezzo al metro cubo, informazioni sui consumi e sulle perdite, spingendo la diffusione dei contatori individuali, oggi prevalentemente condominiali in Italia e cambiando le procedure di fatturazione. Uno stimolo all’efficienza degli operatori ma anche una responsabilizzazione dei cittadini chiamati a tenere in ordine i propri impianti domestici, per evitare contaminazioni. La vera rivoluzione sarebbe quella del riutilizzo delle acque depurate, spingendo l’economia circolare come avviene per i rifiuti, ma occorre identificare chi paga e quali costi coprire, Oggi ogni Paese usa logiche diverse e su questo i regolatori avranno un ruolo fondamentale”, “Sono lieto che sarà l’Italia ad ospitare questo appuntamento biennale inaugurato oggi – ha detto presidente di ARERA, Stefano Besseghini, in apertura del Forum – perché il dialogo e il confronto tecnico tra i Regolatori sono la base per regole stabili e protezione dei consumatori. La nostra Autorità ha avuto un ruolo fondante anche in altri network internazionali, come per i Paesi del Mediterraneo riuniti in MedReg, ma la regolazione dell'acqua assume un valore speciale rispetto ai servizi pubblici, per il profondo coinvolgimento che suscita nelle persone. Una responsabilità di cui essere orgogliosi”.