La realizzazione contribuirà agli obiettivi del Paese in materia di indipendenza energetica, sostenibilità ed emissioni, promuovendo un modello di economia circolare attraverso la valorizzazione di rifiuti organici di origine agricola e agroindustriale.
L'organizzazione chiede all'Ue e ai governi il reinvestimento in infrastrutture verdi e la redistribuzione mirata delle entrate alle famiglie a basso e medio reddito, per adattarsi al nuovo prezzo del carbonio.
Nel documento si analizzano i primi 100 gestori italiani, classificati sulla base delle dimensioni e delle performance economico-finanziarie: segnalata una maturazione organizzativa in parte indotta da shock esterni e in parte dalle sfide industriali.
Gli investimenti hanno interessato il settore fognario per il 5,43%, l'acquedotto per il 59,05%, la depurazione per il 13,10% ed infine i servizi generali per il 22,42%.