La Presidente Veronica Pitea: “burocrazia farraginosa e lenta, non ci permette di utilizzare i fondi e rispettare le tempistiche”.
"È stato venduto come un sogno ma ci stiamo svegliando dentro un incubo". E’ il commento di Veronica Pitea, presidente di ACEPER (Associazione dei Consumatori e Produttori di Energie Rinnovabili), alla situazione attuale del PNRR, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.
La presidente di ACEPER elenca il decalogo che definisce il "disastro PNRR": è un prestito e non un regalo; bandi di 100 Pagine e FAQ da 140 (nessuno capisce, tutti interpretiamo, ma soprattutto nessuno investe); la digitalizzazione serve per rendere i processi più efficienti non per rendere lo Stato indispensabile (ed è chiaro che non siamo efficienti); il Piano dovrebbe produrre più impiego, ma ci basiamo solo sui Centri per l'impiego (che non riescono a far incontrare domanda e offerta).
Altri punti deboli: l’"obbiettivo Green" non dovrebbe essere inquinare meno, ma esportare più green; burocrazia farraginosa e lenta, non ci permette di utilizzare i fondi e rispettare le tempistiche; mancano le idee, non ci sono i progetti, ma soprattutto non c'è struttura amministrativa che possa far rispettare le regole; abbiamo speso solo il 6% dei fondi; la piattaforma informatica "Regis" ha grossi problemi nel monitorare l'andamento dei progetti; attendiamo con ansia la terza rata, ma non abbiamo ancora capito come spendere le prime due.