In vista dell’incontro finale con il Ministro Pichetto Fratin, previsto il prossimo 16 febbraio
È “urgente un adeguato riconoscimento agli incentivi per la geotermia come fonte rinnovabile all’interno del decreto FER-2 e di un aggiornamento del PNIEC da inviare a Bruxelles entro giugno 2024”. È quanto affermano l’Unione Geotermica Italiana (UGI) e l’Associazione Italiana Riscaldamento Urbano (AIRU).
La scorso 18 gennaio – ricordano le due associazioni - l’Europarlamento ha votato quasi all’unanimità (96%) una risoluzione per chiedere una strategia europea comune a sostegno della geotermia e del suo ruolo dirompente per la sicurezza e transizione energetica: in particolare per ridurre i tempi procedurali e gli oneri amministrativi, sostenere gli investimenti e incoraggiare gli Stati a implementare piani strategici nazionali come già avvenuto in diversi Paesi, come: Francia, Germania, Austria, Croazia, Irlanda, Olanda, Polonia.
Tuttavia - continuano UGI e AIRU - le attuali bozze del Piano Nazionale Integrato per l'Energia e il Clima (PNIEC) inviato alla Commissione Europea e del decreto FER-2 (che auspichiamo di prossima pubblicazione) “non riconoscono adeguatamente il significativo potenziale della geotermia come fonte rinnovabile, sia per la produzione di elettricità che di calore”.
Le due associazioni chiedono quindi di “recuperare velocemente un gap creatosi ormai da qualche decennio, aggiornando il PNIEC da inviare a Bruxelles entro giugno 2024 e includendo una concreta valorizzazione della risorsa geotermica. È essenziale non solo per superare le barriere che limitano lo sviluppo completo di questa fonte energetica, ma anche per adottare misure come la semplificazione delle procedure autorizzative, la stabilità del quadro normativo e l'implementazione di incentivi adeguati ad accelerare gli investimenti industriali, a medio e lungo termine”.
Il Tavolo Tecnico Geotermia istituito il 24 febbraio 2022 e coordinato da UGI e AIRU con il sostegno di operatori nazionali e internazionali del settore del riscaldamento e geotermoelettrico, ha avviato una “positiva interlocuzione con il MASE”, con un ciclo di 4 incontri per contribuire al rilancio della geotermia come fonte rinnovabile e risorsa strategica del Paese e lavorare alla stesura di un piano di azione nazionale per la geotermia, dagli usi termici ed altri servizi alla produzione geotermoelettrica, al recupero di minerali strategici dai fluidi geotermici.
“L’interesse del Governo sulla geotermia segna un sostanziale cambio di passo ma è ora più che mai necessario rendere concrete tali azioni, per porre in essere le basi per un nuovo rinascimento geotermico che il nostro Paese chiede da anni e che in Europa è ormai realtà”, dicono UGI e AIRU, auspicando che l’incontro finale, previsto il prossimo 16 febbraio con il Ministro Pichetto Fratin “sarà la chiave di volta per proporre l’avvio di un concreto piano nazionale per la geotermia”.