Acqua, AQP: dissalatore di Taranto alimentato al 100% da energia verde

19 feb 2025
All'energia solare autoprodotta, grazie all'impianto fotovoltaico in progetto si sommerà quella proveniente da fornitura certificata per attestarne l'origine rinnovabile delle fonti utilizzate. 

Alimentazione al 100% da energia verde, senza emissioni dirette e indirette di CO2: è  l'iniziativa di AQP per il dissalatore di Taranto, che nasce dal confronto con Legambiente, con cui il gestore idrico ha da tre anni una collaborazione mirata a promuovere la transizione energetica, la tutela del territorio e la sensibilizzazione delle comunità su temi ambientali. 

All’energia solare autoprodotta da Acquedotto Pugliese, spiega l'azienda in una nota, grazie all’impianto fotovoltaico già in progetto si sommerà quella proveniente da fornitura certificata, tramite Garanzie di Origine, per attestarne l’origine rinnovabile delle fonti utilizzate. 

Nel dettaglio, si legge, il dissalatore non prevede processi di combustione che comportano emissioni dirette di anidride carbonica: gli impianti fotovoltaici, in corso di realizzazione in Provincia di Taranto sulle coperture dei serbatoi del Parco del Marchese e del potabilizzatore del Sinni, da soli avrebbero coperto il 14% il fabbisogno energetico del dissalatore, ma grazie alla certificazione della fornitura di energia elettrica da fonti rinnovabili si è arrivati al 100%.

Taranto, fa sapere AQP, è l’unica provincia pugliese alimentata da una sola linea di approvvigionamento idrico (lo schema Pertusillo-Sinni) e il territorio è particolarmente esposto alle crisi idriche, per questo motivo l'azienda investe da tempo su risanamento reti e riuso: in questi giorni, la città è interessata da lavori su 90 km di reti idriche per un investimento di 37 milioni di euro. Inoltre, si legge, entro il 2028 i depuratori della provincia dedicati al riuso diventeranno 16, incluso il Gennarini.

Il dissalatore, si legge, risponde all’esigenza di diversificare l’approvvigionamento e rendere il territorio più autonomo grazie a una fonte, le sorgenti del Tara, particolarmente idonea perché non risente particolarmente delle variazioni climatiche e metereologiche.