Ad Ecomondo il punto sullo stato di avanzamento dei lavori a un anno dalla firma del Protocollo d'intesa.
Rispondere ai cambiamenti climatici, garantire la sicurezza dei territori, formare e informare e ancora diffondere principi e pratiche di circolarità e promuovere ricerca e digitalizzazione.
Sono queste le proposte comuni al centro del Protocollo d'intesa tra Confagricoltura e Utilitalia. In occasione della fiera Ecomondo, le due aziende hanno fatto il punto sullo stato di avanzamento dei lavori a un anno di distanza dalla firma dell'accordo.
Per rispondere alle sfide poste dai cambiamenti climatici, Confagricoltura e Utilitalia ribadiscono che servono nuove infrastrutture e un piano straordinario di manutenzione di quelle esistenti. Sul primo fronte, affermano, bisogna aumentare la percentuale dell’11% di acqua piovana trattenuta realizzando bacini medio-grandi ad uso plurimo.
Necessario rinnovare i grandi invasi che, si legge, hanno in media 62 anni e soffrono di ridotta capacità di accumulo a causa dell'interramento. Inoltre, gli investimenti annuali nel sistema idrico devono passare dagli attuali 4 miliardi a 6 miliardi di euro, di cui il 25% dev'essere destinato al potenziamento delle reti per ridurre le perdite.
Tra le proposte anche quella di incentivare l’uso delle acque reflue depurate per l’irrigazione: al momento, si legge, solo 16 dei 79 impianti di riuso hanno una rete di distribuzione per l’irrigazione, ma in Italia esistono oltre 7.700 impianti di depurazione avanzata che potrebbero essere adattati per produrre acqua riutilizzabile, sfruttando un potenziale di 6,7 miliardi di metri cubi all'anno.