Riduzione del 18,4% della disponibilità di risorse idriche rinnovabili a causa del deficit di piogge e della maggior evaporazione.
Nel 2023, le precipitazioni in Italia sono aumentate del 28,5% rispetto all’anno precedente, con un totale di 924 mm, ma sono risultate inferiori alla media storica (950 mm). Questo incremento rispetto allo scorso anno è infatti principalmente dovuto a un volume eccezionale di piogge nel mese di maggio.
È quanto emerge dalle valutazioni prodotte dall’ISPRA attraverso il modello BIGBANG, che fornisce il bilancio idrologico nazionale, il quadro quantitativo della risorsa idrica e, più in generale, la situazione idrologica nel 2023, ricostruendo trend e differenze rispetto ai valori medi del lungo periodo 1951-2023 e del trentennio climatologico 1991-2020.
Nonostante ciò, si legge, la disponibilità di risorse idriche rinnovabili ha registrato una riduzione del 18,4% rispetto alla media storica, a causa di un deficit di piogge in alcuni mesi e di un aumento dei volumi di evaporazione.
La siccità, fa sapere l'ISPRA, ha continuato a caratterizzare il 2023, soprattutto nei primi mesi dell’anno, con situazioni di siccità estrema al Nord e al Centro. Tuttavia, a fine anno, un deficit di precipitazioni ha colpito in particolare il Sud e le isole, aggravando la situazione idrica e prolungando gli effetti negativi anche nel 2024.