La presidente di Aidda Giachetti ha ribadito la necessità di un nuovo approccio per favorire una gestione industriale del servizio idrico integrato.
“In un mondo in cui il fabbisogno idrico globale continua a crescere esponenzialmente e la disponibilità di acqua sta diventando sempre più critica, dobbiamo passare dalla logica dell’emergenza a quella della trasformazione, pensando a soluzioni strutturali e mettendo in campo una capacità di programmazione pluriennale. Non possiamo parlare più di emergenza ma di una situazione sempre più consolidata”.
A dirlo è Antonella Giachetti, presidente Nazionale dell’Associazione Imprenditrici e Donne Dirigenti di Azienda (Aidda), a seguito del convegno “L’acqua: sfida per un futuro sostenibile”. L'evento, tenutosi a Bari nella sede dell’Acquedotto Pugliese, ha visto la partecipazione di istituzioni locali e nazionali, professori universitari, ingegneri e responsabili dei Consorzi di Bonifica.
“Il degrado ambientale e i cambiamenti climatici stanno aggravando la situazione, rendendo necessario un intervento coordinato sia in ambito nazionale che internazionale. Tenuto conto che le soluzioni esistono, è cruciale l’efficienza delle modalità di messa a terra delle soluzioni e per questo è necessario preliminarmente avviare un processo di aggregazione degli innumerevoli enti territoriali che si dividono la gestione idrica”, continua la presidente Giachetti.
Nel corso della giornata, moderata dalla giornalista e redattrice di Telenorba Donatella Azzone, si sono svolte due tavole rotonde. La prima “Come sta l’acqua? Dispersione, infrastrutture, desalinizzazione” con Lucia Capodagli, direttrice generale del Consorzio di Bonifica della Romagna e associata Aidda, e Mario Rosario Mazzola, presidente Utilitatis.
La seconda tavola rotonda sulla “Gestione delle risorse idriche, prospettive e proposte per il futuro” ha visto la presenza di Daniela Anselmi, presidente delegazione Aidda Liguria, Mario Rosario Mazzola, presidente Utilitatis, Giorgio Micale, professore ordinario di Ingegneria all’Università di Palermo, e Francesca Portincasa, direttrice generale dell’Acquedotto pugliese.