"Stiamo al lavoro per innovare rete idrica e impianti reflue", ha detto il ministro.
"Ritengo di poter affermare che si sta lavorando per innovare in maniera significativa la rete idrica esistente e per realizzare e implementare impianti di depurazione delle acque reflue, che è un problema del Paese, noi siamo ad un utilizzo vergognoso di meno del 5% di acque reflue, in modo da abbattere inevitabili ripercussioni sulla qualità delle acque costiere, in particolar modo nei periodi di maggior afflusso e utilizzo delle stesse ed in continuità con le opportunità introdotte con la legge istitutiva del Fondo per l'approvvigionamento idrico dei comuni delle isole minori con popolazione inferiore a 15mila abitanti". Lo ha detto il ministro dell'Ambiente, Gilberto Pichetto, in audizione in commissione parlamentare per il contrasto degli svantaggi derivanti dall'insularità.
Di riuso si è parlato molto in occasione di Accadueo, organizzata da organizzata da BolognaFiere Water&Energy dall’11 al 13 ottobre scorsi, dove è emerso che i numeri sulle perdite idriche sono ancora troppo elevati e rimane insufficiente il ricorso al riuso che si attesta al 4%. In particolare Laura D’Aprile, Dipartimento Sviluppo Sostenibile, Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica (MASE), ha sottolineato durante Accadueo che sul riutilizzo “non arriveremo al 23% che è il totale dell'acqua riutilizzabile ma ci muoveremo dall'attuale 4% a tendere a numeri a due cifre".