Per il Laboratorio, la normativa ha a lungo riservato scarsa attenzione alla gestione delle acque meteoriche e ai rischi di contaminazione da esse derivanti.
L’urbanizzazione che caratterizza il nostro Paese, unita al cambiamento del clima, rende più complessa la gestione delle acque meteoriche. È quanto sostiene il Laboratorio REF Ricerche nel suo nuovo Position Paper n. 279 "Acque meteoritiche: urge un approccio integrato".
Per decenni, si legge, la normativa europea e nazionale hanno infatti riservato scarsa attenzione alla gestione delle acque meteoriche e ai rischi di contaminazione da esse derivanti.
Tuttavia, sottolinea il REF, la revisione della direttiva sulle acque reflue urbane e il riconoscimento, nell’ambito della Tassonomia UE, dei sistemi di drenaggio urbano come attività ecosostenibili sostengono un cambio di approccio.
"La revisione della direttiva richiede agli Stati membri di predisporre Piani di gestione integrati delle acque reflue urbane, investendo sia sulle infrastrutture verdi sia sull’ottimizzazione e la digitalizzazione dei sistemi di collettamento, accumulo e trattamento esistenti. I Piani hanno lo scopo di regolare la gestione delle acque meteoriche individuate come fonte di inquinamento, sia a causa del dilavamento nelle aree urbane sia degli scolmatori di piena della fognatura", fa sapere il REF.
Foto ripresa da laboratorioref.it