Il report, redatto su base volontaria dalla società benefit che gestisce il ciclo idrico in provincia di Brescia, si riferisce all’esercizio 2022. Solo il 4% delle Water Utilities di riferimento accedono a questo livello di classificazione
Quasi due punti in più – 76,1 rispetto ai 74,3 dello scorso anno – hanno consentito ad Acque Bresciane di passare dalla classe A all’attuale AA. E' quanto fa sapere una nota di Acque Bresciane, spiegando che "si tratta di fatto del punteggio più alto raggiunto finora da società del settore idrico, considerando che nessuna delle realtà italiane ed europee che compongono il gruppo di riferimento Water Utilities ha conseguito la tripla A, e solo il 4% del totale è entrato nel ristretto gruppo AA".
La valutazione è stata effettuata sulle performance 2022 dall’agenzia di rating Cerved Rating Agency1, fra le più autorevoli e leader in Europa per numero di rating di credito non-financial corporate assegnati. L’esame dei fattori ESG è volontario e riservato alle realtà che producono un report non finanziario che risponde agli standard internazionali Global Reporting Initiative (GRI) oppure Integrated Reporting Council (IRC).
Fra i maggiori punti di forza delle azioni messe in campo dalla società, i certificatori sottolineano la forte integrazione dei fattori ESG nella pianificazione strategica aziendale, che prevede indicatori misurabili e obiettivi di risultato per le prime linee aziendali. La società pubblica si conferma attenta alle evoluzioni del settore idrico, da quelle normative ai maggiori rischi legati al cambiamento climatico.
Dal punto di vista ambientale viene registrato un significativo impegno economico per ammodernare le infrastrutture di rete e ridurre i consumi di energia. Viene mantenuto il risultato degli anni precedenti relativo allo 0% di fanghi conferiti in discarica. In generale i rifiuti vengono recuperati per oltre il 94,8%, a fronte di una media del settore ferma al 68,2%.
Il personale è aumentato numericamente, superando le 300 persone, mantenendo la quasi totalità di contratti a tempo indeterminato (99,67%) e con elevati livelli di stabilità. Le ore di formazione pro-capite sfiorano quota 19, dato superiore alla media di settore, con particolare riferimento ai temi della sicurezza, della sostenibilità e dell’anticorruzione. Il tasso di infortuni rimane al di sotto dell’1% (0,80) contro l’1,77 del settore. Il welfare aziendale registra una crescita quantitativa e qualitativa, sia per il numero di adesioni che per il miglioramento dell’offerta.
Dal punto di vista economico si conferma una significativa redistribuzione verso il territorio del valore generato, all’1,24% a fronte di una media dello 0,30 nel settore. La maggior parte di questa redistribuzione avviene attraverso corrispettivi versati al personale e alla catena di fornitura, in larga parte riconducibile al territorio bresciano e lombardo. Il risultato è reso possibile in quanto gli utili vengono reinvestiti e non distribuiti ai soci sotto forma di dividendi.