Acquevenete: via libera a condotta adduzione idropotabile primaria Adria–Canalnovo

19 lug 2024
Si tratta di una tecnologia che non richiede alcuno scavo e alcuna interruzione del flusso idrico o del traffico, riducendo così al minimo l’impatto sociale, ambientale e paesaggistico sia a medio che a lungo termine

Un nuovo assetto idraulico per il Polesine. A definirlo sarà la condotta di adduzione idropotabile primaria Adria-Canalnovo, il cui progetto definitivo è stato approvato nella seduta del 28 giugno scorso dal Consiglio di amministrazione di acquevenete.

Si tratta di un’opera che permetterà l’adduzione alla rete esistente dei Comuni di Villanova Marchesana, Papozze, Crespino e Gavello e la loro interconnessione al sistema idrico del Veneto Sud - Orientale alimentato principalmente dall'acqua proveniente dalle fonti pedemontane di Camazzole in Comune di Carmignano del Brenta (PD). L’intervento consentirà la dismissione della centrale di potabilizzazione di Canalnovo, che tratta acqua da fiume Po e che, allo stato attuale, costituisce l’unica fonte di alimentazione del territorio in questione.

La nuova condotta di adduzione avrà una lunghezza di circa 13 km e attraverserà i Comuni rodigini di Corbola, Papozze e Villanova Marchesana. Collegherà la centrale di Corbola con l’adduttrice proveniente dalla centrale di Canalnovo, in corrispondenza della SP33. Il progetto prevede anche l’attraversamento in subalveo del Po, per un tratto lungo 1.265 m, con tecnologia TOC (Trivellazione Orizzontale Controllata), che verrà utilizzata anche per alcune opere speciali, come l’attraversamento di un canale consortile.

Si tratta di una tecnologia che non richiede alcuno scavo e alcuna interruzione del flusso idrico o del traffico, riducendo così al minimo l’impatto sociale, ambientale e paesaggistico sia a medio che a lungo termine. Grazie alla possibilità di direzionare la perforazione seguendo traiettorie curvilinee per evitare gli ostacoli presenti, la tecnologia TOC permette di posare le tubazioni alle profondità volute, svincolandosi completamente dall’eventuale problematica legata alle difficoltà o all’impossibilità di scavo e al livello di falda. In questo modo la posa della tubazione risulta più veloce e soprattutto sicura sia in termini di risultati che in termini di cantiere.

Proprio in questi giorni il progetto verrà trasmesso all'ATO Polesine e successivamente passerà al vaglio della conferenza dei servizi per l'ultima approvazione, a seguito della quale si procederà con la progettazione esecutiva dell'opera, del valore complessivo di 15,5 milioni di euro. Gli step successivi saranno la gara e l’affidamento dei lavori che, una volta appaltati, dureranno circa un anno.