L'azienda, riconosciuta con il Gold Standard per il quarto anno consecutivo, ha ridotto le proprie emissioni di oltre il 57% rispetto al 2015.
Confermato per il quarto anno consecutivo il Gold Standard di Snam. Dopo il 2021, 2022 e 2023, UNEP, il Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente, ha infatti conferito all'azienda il punteggio massimo, ovvero 9 su 9, per il proprio impegno nel contrasto e abbattimento delle emissioni.
La comunicazione del riconoscimento, previsto dal protocollo OGMP 2.0 (Oil and Gas Methane Partnership) al quale Snam ha aderito volontariamente nel 2020, è stata resa ufficiale in occasione della presentazione dell’Annual Report dell’International Methane Emissions Observatory (IMEO), svoltasi a Baku nel corso della Cop29.
In linea con quanto previsto nel proprio Transition Plan, si legge in una nota di Snam, l'azienda ha già registrato una riduzione delle emissioni del 57,5% nel 2023 rispetto al 2015 e del 21% rispetto al 2022, e sta già lavorando sui prossimi obiettivi, ovvero -64,5% entro il 2027, -70% entro il 2030 e -72% entro il 2032.
Oggi, continua la nota, le emissioni di metano annue nel caso di Snam, che includono trasporto, stoccaggio e GNL, sono pari a circa 22 milioni di metri cubi all’anno, per un’incidenza complessiva dello 0,03% sul totale immesso in rete. Anche le emissioni di CO2, fa sapere l'azienda, sono già diminuite, con una riduzione del 10% rispetto al 2022, mentre per il 2024 si prevede una diminuzione di circa il 20%.
Insieme alla riduzione delle emissioni, si legge, il Gruppo si impegna anche nel raggiungimento della Zero Net Conversion già nel 2024 sulla natura e biodiversità, e a generare un impatto positivo sulla natura entro il 2027, che prevede il completo ripristino della vegetazione e del paesaggio ex ante combinati con policy definite sulla gestione del territorio, dell'acqua e dei rifiuti.