Le emissioni provenienti dai trasporti in Europa sono cresciute di più del 25% dal 1990 a oggi
Nel 2030 il settore dei trasporti rappresenterà da solo quasi la metà delle emissioni di gas serra in Europa. È quanto emerge dalla nuova analisi dell’organizzazione ambientalista indipendente europea Transport & Environment (T&E).
Le emissioni provenienti dai trasporti in Europa sono cresciute di più del 25% dal 1990 a oggi, e l'analisi condotta da T&E indica che, a differenza delle emissioni nell'economia generale, queste continuano ad aumentare. Secondo T&E, è essenziale che l'Europa si impegni maggiormente nel ridurre le emissioni del settore dei trasporti se vuole raggiungere l'obiettivo di neutralità climatica entro il 2050.
La decarbonizzazione dei trasporti – si legge nella nota - procede troppo lentamente. Dopo il picco di emissioni del 2007, il settore dei trasporti ha ridotto le sue emissioni a un ritmo più lento rispetto al resto dell'economia, con una decarbonizzazione di oltre tre volte inferiore. Secondo le attuali politiche climatiche, entro il 2030 la quota di emissioni di gas serra generate dai trasporti europei potrebbe raggiungere il 44% del totale, rispetto al 29% attuale. Le emissioni dei trasporti nell'UE superano attualmente i 1.000 MtCO2e, equiparabili alle emissioni cumulative di Germania e Paesi Bassi. È improbabile – si legge nella nota - che queste emissioni tornino ai livelli pre-pandemici del 2019 senza l'adozione di misure aggiuntive, mettendo a rischio il raggiungimento degli obiettivi climatici dell'Europa entro il 2050.
"La buona notizia è che le emissioni dei trasporti in Europa hanno raggiunto il loro massimo, non appare realistico che possano crescere ulteriormente. La cattiva notizia è che si stanno riducendo a un ritmo insufficiente con gli obiettivi di protezione del clima. Altri settori si decarbonizzano tre volte più velocemente. Di questo passo, nel 2030 quasi la metà delle emissioni del continente proverrà dalla mobilità. Decarbonizzare il settore il più rapidamente possibile è perciò fondamentale", ha dichiarato Andrea Boraschi, direttore di T&E Italia.
Le auto a combustione interna – si legge nella nota - rappresentano il 40% delle emissioni totali dei trasporti. Questi veicoli, che utilizzano benzina e diesel, sono stati la principale fonte di emissioni nel settore dei trasporti, con oltre il 40% del totale. L'uso di automobili è aumentato significativamente dagli anni '90, grazie alla costruzione di nuove infrastrutture stradali e all'aumento del numero di veicoli in circolazione. Solo di recente si è iniziata a osservare una diminuzione delle emissioni medie delle automobili, grazie all'introduzione sul mercato della tecnologia elettrica.
Nell'aviazione, le emissioni sono raddoppiate negli ultimi 30 anni, superando la crescita di qualsiasi altro settore dei trasporti. Le emissioni aggiuntive dovute alle scie inquinanti dei residui di combustione dei motori potrebbero triplicare l'impatto climatico complessivo del settore dell'aviazione.
Le politiche dell'Unione Europea – si legge nella nota - non sono sufficienti per la decarbonizzazione dei trasporti. Secondo l'analisi di T&E, le attuali normative climatiche dell'UE ridurrebbero le emissioni del settore dei trasporti solo del 25% entro il 2040 rispetto ai livelli del 1990 e del 62% entro il 2050. Questi risultati non sono all'altezza degli obiettivi climatici dell'UE, che mirano a raggiungere emissioni nette zero entro il 2050. Le auto, i furgoni e i camion acquistati tra oggi e la metà del 2030 continueranno a circolare per molti anni, continuando a utilizzare benzina e diesel. Nel frattempo, gli operatori del trasporto marittimo hanno pochi incentivi ad aumentare l'efficienza operativa e la domanda di viaggi aerei, alimentata dalla crescita della capacità degli aeroporti, potrebbe annullare qualsiasi progresso fatto nell'adozione di carburanti ecologici durante questo decennio.
L'analisi condotta da T&E sottolinea che, oltre all'attuazione completa delle principali politiche del Green Deal, sarà necessario compiere ulteriori sforzi per raggiungere la completa decarbonizzazione dei trasporti. Per ridurre i consumi energetici, inclusa l'energia rinnovabile necessaria per decarbonizzare il settore, sarà cruciale impedire l'ulteriore aumento della domanda di mobilità, limitando l'espansione della capacità di aeroporti e autostrade.
Inoltre, saranno necessari obiettivi ambiziosi e vincolanti di elettrificazione per le aziende con grandi flotte di veicoli al fine di accelerare la transizione verso le emissioni zero. Questi obiettivi, insieme a misure per affrontare la crescita della flotta esistente, potrebbero ridurre le emissioni di altri 213 MtCO2e entro il 2040.
Focalizzarsi sull'efficienza nel settore del trasporto marittimo potrebbe portare a risparmiare altri 93 MtCO2e entro il 2030, contribuendo al percorso verso le emissioni zero entro la metà del secolo.
Infine, sarà necessario affrontare le emissioni dell'aviazione. Nonostante una diminuzione delle emissioni del trasporto su strada e marittimo lo scorso anno, l'aumento costante delle emissioni dell'aviazione, pari a 15 MtCO2e, ha vanificato questi progressi.
"Auto, furgoni e camion possono essere elettrificati a basso costo con batterie e fonti rinnovabili. Gli aerei e le navi rappresentano una sfida più ardua e richiedono un grande sforzo da parte dei fornitori di combustibile per mettere a punto carburanti verdi come il kerosene sintetico e l'ammoniaca, nonché un piano per eliminare le scie dell'aviazione. Porre fine all'espansione di strade e aeroporti, inoltre, rende il lavoro di decarbonizzazione molto più semplice", ha aggiunto Boraschi.