In occasione dell’avvio delle nuove disposizioni sull’esposizione del prezzo medio regionale presso tutti i punti vendita, Assogasmetano, proseguendo nell’attività di monitoraggio dei prezzi del metano carburante sul territorio, fa notare come il metano carburante abbia ripreso quasi completamente la storica competitività.
Dall’esame dei prezzi medi regionali comunicati dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy il 31 luglio scorso, risulta che con il metano si raggiungono risparmi che vanno dal 40 al 50% sulla benzina e dal 25 al 30% sul gasolio, a seconda della regione interessata.
Assogasmetano prende ad esempio l’Audi A3, auto di classe media offerta anche a metano: considerando i consumi dichiarati dal costruttore, la spesa per percorrere 100 chilometri passa da una media Italia di € 5,90 per il metano, contro € 10,70 a benzina e € 8,10 a gasolio.
Prosegue dunque il trend positivo di discesa dei prezzi del metano/biometano; da gennaio ad oggi sono scesi del 34%, in netta controtendenza con l’attuale andamento dei carburanti tradizionali.
Tutto questo - secondo Assogasmetano - a dimostrazione del fatto che la situazione di aumenti esorbitanti dei prezzi alla pompa, che si è protratta per oltre un anno nel settore del CNG/GNL per i trasporti, era derivata unicamente dalla crisi internazionale del gas naturale, crisi che gli operatori hanno dovuto subire e che ha comportato notevoli disagi, non solo agli utenti, ma anche alle aziende della distribuzione stradale.
Sulla questione “caro prezzi e dinamiche concorrenziali” - ricorda Assogasmetano - era fra l’altro intervenuta l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (Antitrust), con un’indagine che si è conclusa il 13 giugno scorso, nella quale è stata confermata l’eccezionalità dell’evento, dovuto a tensioni internazionali, escludendo specifiche responsabilità degli operatori della distribuzione.
Secondo Assogasmetano, vista la tendenza delle quotazioni di riferimento del gas naturale, i prezzi alla pompa continuino a scendere.
"Questa situazione, unita al fatto che entro il 2023 la produzione di biometano dedicato al settore dell’autotrazione, arriverà a coprire almeno l’ottanta per cento degli attuali consumi, rafforza la valenza di questa soluzione che unisce economia di esercizio a riduzione delle emissioni climalteranti e, come da sempre sosteniamo, si propone come una delle soluzioni immediatamente praticabili e di maggior efficacia per la decarbonizzazione del trasporto, sia leggero (CNG/BioCNG) che pesante (GNL/BioGNL), nell’ottica della neutralità tecnologica, salvaguardando al contempo l’industria nazionale e che fa muovere un parco di oltre un milioni di autoveicoli con emissioni di CO2 sempre più decrescenti", si legge nella nota di Assogasmetano.