Assopetroli Assoenergia: campagna denigratoria contro settore carburanti

02 ago 2023
Assopetroli Assoenergia commenta le recenti dichiarazioni del Ministro Urso sui prezzi dei carburanti.

Assopetroli Assoenergia esprime preoccupazione per le recenti dichiarazioni del Ministro Urso che ha "dapprima ammesso che l’aumento dei prezzi segue il normale andamento dei mercati internazionali e, anzi, in Italia è inferiore rispetto agli altri Paesi europei, poi ha quasi esortato i cittadini a denunciare presunte “anomalie” al Ministero o alla Guardia di Finanza. Come se il prezzo medio regionale fosse da considerarsi un prezzo massimo, e non una mera media aritmetica, che tra l’altro non considera una serie di elementi di contesto".

Assopetroli Assoenergia sottolinea che "pur comprendendo l’ansia antinflazione del Governo, bisogna dire, con chiarezza, che non è questa la strada per esercitare una corretta moral suasion sulle imprese".

Il prezzo dei carburanti in Italia - ricorda Assopetroli Assoenergia - è infatti liberalizzato dai primi anni ’90, e la stessa AGCM ha dichiarato che avrebbe difficoltà ad intervenire, in quanto adeguare il prezzo agli andamenti di mercato non corrisponde ad alcun illecito.

"La concorrenzialità dei prezzi non poggia infatti sulla potestà amministrativa del Governo, ma su decenni di coerenti politiche di liberalizzazione e concorrenza. Basti pensare che l’assetto distributivo in Italia è ultra concorrenziale: si contano circa 22.000 punti vendita e 288 marchi, secondo gli stessi dati dell'Osservaprezzi del Mimit", dice l'associazione.

"Un comparto quindi già trasparente e iper-controllato, all’interno del quale sono diversi i fattori che concorrono alla determinazione dei prezzi. Crediamo che questo tipo di comunicazione possa solo sfilacciare la fiducia tra cittadini, politica e impresa. Da mesi si sta conducendo una campagna di disinformazione, ingiusta e a tratti denigratoria, nei confronti dell’intero settore che invece sta operando con grande senso di responsabilità. Tutto ciò, oltre ad esacerbare gli animi, non porta benefici né per i consumatori né per le imprese", conclude l'associazione.