
La soluzione, denominata PhenolTech, ha portato alla realizzazione del primo impianto in Europa alimentato al 100% con la sansa. La produzione media annuale è di 4.284.000 kWh di energia elettrica.
Depositata la domanda di brevetto internazionale per un sistema che permette di ottenere biogas utilizzando esclusivamente la sansa di olive, residuo che permane dopo l'estrazione dell'olio.
Ad annunciarlo è BTS Biogas, che in una nota spiega che l'impianto dove è avvenuta la sperimentazione è il primo in Europa alimentato al 100% con questo materiale organico, del quale ogni anno il settore olivicolo produce circa 700 mila tonnellate.
Il sistema, continua la nota, denominato PhenolTech, è stato studiato dal reparto Ricerca & Sviluppo di BTS Biogas a partire da un caso specifico, il gruppo pugliese Agresti, con sede ad Andria, che gestisce un frantoio e una cantina: per sfruttare gli scarti della produzione, per prima cosa è stato necessario ridurre la concentrazione di polifenoli, che avrebbe inibito la digestione anaerobica. Il compito, si legge, è stato portato a termine in collaborazione con i biologi di METANlab.
Nel sistema sperimentato, spiega BTS, la sansa è immessa in una prevasca dove, grazie alla speciale tecnologia PhenolTech, viene insufflata aria dal basso e si procede all’ossidazione delle sostanze che, nella loro forma molecolare originale, avrebbero costituito un ostacolo. Così pretrattata, la sansa può essere utilizzata come unico ingrediente per alimentare gli impianti di biogas.
Dal 2019 Agroenergy, si legge, l’azienda del Gruppo Agresti fondata per produrre energia rinnovabile dalle sue 18.000 tonnellate l’anno di sansa, sfrutta la risorsa nel suo impianto da 500 kWel per produrre energia elettrica e termica. Più nel dettaglio, l’impianto genera in media 4.284.000 kWh elettrici l’anno, funzionando per circa 8.580 ore. Il digestato viene invece utilizzato come fertilizzante organico nei terreni di coltivazione dell’oliva e in un bio-orto, conferendo maggiore fertilità al terreno e azzerando i costi di concimazione.
"Siamo molto orgogliosi di offrire un’unica soluzione a due questioni che riguardano le aziende agricole ed agroindustriali: la produzione di energia sostenibile come contributo del settore alla decarbonizzazione e la valorizzazione dei sottoprodotti. Questa non è la prima richiesta che abbiamo depositato. Negli anni abbiamo già brevettato altri trattamenti e tecnologie che ci hanno permesso di ottimizzazione la produzione di biogas e la gestione degli impianti", afferma Franco Lusuriello, CEO di BTS Biogas.