Un intervento con oltre 16 milioni di costi di lavori, 2 anni di progettazione, altrettanti di esecuzione e il coinvolgimento di 5 comuni.
BrianzAcque ha avviato il risanamento no dig, ovvero senza scavi, del collettore fognario che da Sovico trasporta le acque reflue fino al depuratore San Rocco di Monza: 7,6 chilometri di grosse tubazioni, che corrono sotto la Strada Provinciale SP 6 Monza-Carate Brianza per poi innestarsi nel “giacimento” verde del Parco di Monza, l’oasi verde cintata più grande d’Europa.
Un intervento con oltre 16 milioni di costi di lavori, 2 anni di progettazione, altrettanti di esecuzione e il coinvolgimento di 5 comuni. La scelta di utilizzare la tecnologia no dig al posto del tradizionale sistema dello scavo a cielo aperto, spiega una nota di BrianzAcque, consente di risanare le vecchie condotte dall’interno limitando al minimo le manomissioni di suolo lungo la strada Provinciale, asse viabilistico tra i più trafficati della Brianza, come pure di salvaguardare il patrimonio naturalistico del Parco.
L’operazione, che vede coinvolti i comuni di Sovico, Macherio, Biassono, Vedano al Lambro e Monza, è stata illustrata nel corso di un seminario formativo sull’argomento promosso da BrianzAcque in partnership con l’Ordine Ingegneri di Monza e Brianza e a cui ha partecipato la terza classe del liceo di scienze sperimentali “Maddalena di Canossa” di Monza.
Ha rimarcato il Presidente e AD di BrianzAcque, Enrico Boerci: “In Italia, siamo state tra le prime società del settore ad applicare in modo consistente la tecnologia no dig, significativa per il raggiungimento degli obiettivi di transizione ecologica. Dopo alcuni interventi diventati delle case history, ora lavoriamo alla riabilitazione strutturale del grande collettore, infrastruttura vecchia di quasi 60 anni e bisognosa di cure, che sarà preventivamente rimessa a nuovo evitando l’apertura dei tradizionali cantieri a tutela del territorio e delle comunità”.
Il costo dell’opera pari a 16 milioni di lavori sarà sostenuto utilizzando un prestito BEI (Green Loan) per un importo di 7,72 milioni e un finanziamento di Regione Lombardia per 3,5 milioni. BrianzAcque coprirà la restante parte con l’impiego degli introiti delle bollette del servizio idrico integrato fornito nei 55 comuni dell’ambito di competenza di MB.
“Se il nostro territorio si dimostra anche oggi all’avanguardia e sempre pronto a fare scuola – ha detto il vice Presidente della Provincia di Monza e Brianza, Riccardo Borgonovo - è soprattutto grazie ad aziende pubbliche come BrianzAcque, che fanno dell’innovazione il proprio punto cardine, dando prova non solo di sapienza ingegneristica ma anche e soprattutto di cura nei confronti dei cittadini della nostra Provincia. I complimenti dunque da parte di tutta la Provincia di Monza e della Brianza a BrianzAcque e a tutti i partner che hanno collaborato nel progetto, con l’augurio che questo possa dettare la strada da prendere per gli interventi a venire”.
Ha sottolineato Paolo Trombetti, Presidente IATT- Italian Association for Trenchless Technology: “L’intervento di BrianzAcque dimostra ancora una volta l’eccellenza tecnica e la sicurezza ambientale che assicurano le trenchless technology alle utility, ai territori e ai cittadini. Se oggi vogliamo realmente centrare gli obiettivi di qualità in servizi strategici come quello idrico, allora dobbiamo fare un deciso ricorso al no dig, unica famiglia di tecnologie e processi capace di coniugare sostenibilità ambientale, sociale ed economica”.
“L’intervento sul collettore principale est da Sovico a Monza è un intervento di risanamento strutturale per evitare che la vetustà delle tubazioni unita alle sollecitazioni esterne porti ad un collasso delle condotte – ha spiegato Mauro Pozzi, responsabile settore progettazione e pianificazione della monoutility dell’idrico - La decisione di intervenire rientra in un approccio di manutenzione preventiva che BrianzAcque sta adottando in maniera sempre maggiore al fine di evitare situazioni di emergenza che possano causare grandi disagi alla cittadinanza, soprattutto in corrispondenza di reti viarie particolarmente trafficate come la SP 6, ed è anche volto a prevenire criticità ambientali e la collettività mantenendo il funzionamento ottimale del servizio fognario".
Alla metodologia no dig, BrianzAcque ha aggiungento l’innovazione di un modello comunicativo destinato ai cittadini e basato sulla realtà aumentata. L’impiego dell’esperienza 3D con la semplice scannerizzazione di un codice QR, consente l’interazione e l’immersione in un mondo virtuale parallelo. Attraverso il proprio device, smartphone, tablet, il cittadino viene accompagnato da un personaggio animato alla scoperta di tutte quelle informazioni utili alla comprensione delle lavorazioni lungo l’asse stradale da Sovico a Monza non visibili in superfice. Il codice QR è inserito nella grafica di “vestizione” di tutta la cartellonistica impiegata per delimitare i piccoli cantieri mobili che si spostano lungo l’arteria interessata dai lavori. L’applicazione sarà disponibile e scaricabile nei prossimi giorni.