
Le tecnologie pionieristiche hanno contribuito a un volume cumulativo di iniezione di 67,9 milioni di tonnellate di CO2 tra il 2008 e il 2024.
Lo scorso anno, 14,2 milioni di tonnellate di CO2 reiniettate nei bacini pre-salini del bacino di Santos, superando il volume di 13 milioni di tCO2 nel 2023. Ad annunciarlo è Petrobras, che in una nota spiega che il programma è il più grande in funzione al mondo, considerando la quantità di CO2 reiniettata annualmente.
Secondo l'ultimo rapporto del Global CCS Institute (GCCSI, 2024), continua la nota, la capacità di iniezione annuale dei progetti di cattura, utilizzo e stoccaggio del carbonio in funzione in tutto il mondo ha raggiunto i 51 milioni di tCO2 nel 2024: pertanto, l'iniezione nei bacini pre-salini corrisponde a più di un quarto (28%) della capacità globale segnalata per l'anno 2024. Le tecnologie pionieristiche, si legge, hanno contribuito a un volume di iniezione cumulativo di 67,9 milioni di tonnellate di CO2 tra il 2008 e il 2024.
"La strategia, che associa la CCUS al recupero avanzato del petrolio (EOR), è stata fondamentale per Petrobras per consentire la produzione di petrolio con emissioni inferiori per barile prodotto (la media mondiale è superiore del 70% rispetto all'attuale media pre-sale)", afferma Renata Baruzzi, direttrice di Ingegneria, Tecnologia e Innovazione di Petrobras.
Attualmente, spiega Petrobras, 22 FPSO (piattaforme di produzione e stoccaggio di petrolio), che operano nello strato pre-sale del bacino di Santos, sono dotate di sistemi di cattura e reiniezione della CO2: l'applicazione di questa tecnologia in acque ultra-profonde è pionieristica a livello mondiale e, riducendo le emissioni di CO2, ottimizza il recupero del petrolio (CCUS-EOR).
"Con l'entrata in funzione di nuove unità produttive, la prospettiva è di raggiungere, in volume accumulato, la soglia degli 80 milioni di tonnellate di CO2 reiniettate entro la fine del 2025", analizza Maurício Tolmasquim, direttore della Transizione Energetica e Sostenibilità dell'azienda.