Clean Industrial Deal, UE: al via consultazione su quadro aiuti stato

14 mar 2025
La bozza prevede semplificazioni per l'assegnazione di sovvenzioni per la produzione di batterie, pannelli solari, turbine eoliche, pompe di calore, elettrolizzatori e sistemi di cattura e stoccaggio del carbonio.

Al via la consultazione della bozza del nuovo Quadro sugli aiuti di Stato che accompagna il Clean Industrial Deal, la nuova proposta di politica industriale Ue che mira a coniugare competitività e decarbonizzazione. In un comunicato, la Commissione europea spiega che l'adozione del quadro è prevista per giugno 2025.

Il set di regole, continua la nota, delineerà come gli Stati membri potranno adottare misure di aiuto di Stato per sostenere gli obiettivi industriali e climatici: una volta adottato rimarrà in vigore fino a fine 2030 e consentirà di semplificare alcuni requisiti standard, come il processo di gara obbligatorio per l'assegnazione degli aiuti di Stato, accelerando così l'attivazione dei programmi da parte degli Stati membri.

Secondo la bozza esistente, l'esecutivo Ue ''incoraggia gli Stati membri a istituire regimi di aiuto laddove appropriato'', che una volta autorizzati ''permetteranno una rapida assegnazione degli aiuti''. Le misure previste, si legge, mirano ad accelerare lo sviluppo delle energie rinnovabili creando regimi di aiuti di Stato per investimenti in energie rinnovabili e sistemi di stoccaggio con procedure di gara semplificate e un'attuazione più rapida: previsti incentivi specifici per tecnologie meno mature, come l'idrogeno rinnovabile, senza necessità di gare d'appalto.

Per facilitare la decarbonizzazione industriale, spiega il comunicato, gli Stati membri "potranno sostenere investimenti in tecnologie per la decarbonizzazione, sia attraverso schemi basati su gare d'appalto sia con finanziamenti diretti, purché limitati": la bozza consente aiuti per la produzione di batterie, pannelli solari, turbine eoliche, pompe di calore, elettrolizzatori e sistemi di cattura e stoccaggio del carbonio, più le componenti chiave e le materie prime critiche.

In particolare, si apprende, gli investimenti nelle aree meno sviluppate potranno ricevere aiuti maggiori e, in casi specifici, gli Stati membri potranno offrire incentivi più alti per evitare che gli investimenti siano dirottati fuori dall'Europa. Infine, gli Stati membri 'potranno adottare misure per ridurre i rischi associati agli investimenti privati negli ambiti delle energie rinnovabili, della decarbonizzazione industriale e delle infrastrutture per l'energia pulita.