Il rappresentante di Pechino Xia Yingxian ribadisce che il Paese non accetterà alcun testo che lo obblighi a contribuire agli aiuti finanziari.
Respinta dalla Cina la bozza di accordo sulla finanza climatica diffusa alla Cop29 di Baku, che prevede l'inclusione di fondi già forniti dalla Cina nel totale complessivo degli aiuti verso i paesi in via di sviluppo.
"Il testo attuale contiene numerosi elementi che non sono soddisfacenti né accettabili per la Cina", ha dichiarato Xia Yingxian, il rappresentante di Pechino, ribadendo che la Cina non accetterà alcun testo che obblighi il Paese a contribuire agli aiuti finanziari.
Nel suo intervento, Xia ha fatto appello a "tutte le parti perché si ritrovino a metà strada", dimostrando la volontà di Pechino di essere un punto di equilibrio fra paesi sviluppati e paesi in via di sviluppo.
Sebbene la Cina faccia parte del gruppo di paesi emergenti e in via di sviluppo del G77, che ha richiesto 1.300 miliardi di dollari all'anno di aiuti climatici, il delegato cinese ha suggerito che il contributo obbligatorio dei paesi sviluppati debba superare i 100 miliardi di dollari all'anno.