Il progetto AMPS, finanziato da Horizon Europe con un budget di 8,7 milioni di euro e un finanziamento di 6,6 milioni di euro, è stato avviato nel giugno 2023
Entra nella fase più operativa il progetto europeo AMPS, supportato dal programma Horizon Europe, che mira a trasformare la produzione di celle a ossidi solidi per accelerare la decarbonizzazione di settori industriali considerati difficili da decarbonizzare, come acciaio, cemento, fertilizzanti e trasporti pesanti, marittimi e aerei. È quanto annuncia AMPS in una nota.
L'elettrificazione è considerata la principale opzione nel processo complesso di decarbonizzazione. Tuttavia, si legge nella nota, non è sempre possibile o conveniente dal punto di vista economico. Settori hard-to-abate e heavy-duty richiedono alternative all'elettrificazione e affrontano sfide significative nella decarbonizzazione.
L'idrogeno e i combustibili sintetici ottenuti dall'idrogeno, gli e-fuels, sono cruciali per eliminare l'uso dei combustibili fossili. Per gestire efficacemente questa transizione, diventa essenziale l'impiego di tecnologie elettrochimiche efficienti e affidabili, come le celle a combustibile e gli elettrolizzatori. In particolare, si legge nella nota, le tecnologie ad alta temperatura offrono elevate efficienze e una vasta flessibilità nei flussi di input. Inoltre, la loro capacità di funzionare in modalità reversibile nello stesso dispositivo aumenta la loro versatilità in diverse applicazioni.
Il progetto AMPS, finanziato con un budget di 8,7 milioni di euro e un finanziamento di 6,6 milioni di euro, è stato avviato nel giugno 2023. Il suo principale obiettivo – si legge nella nota – è avanzare, dimostrare e validare tecniche di produzione ad alta velocità ed economicamente vantaggiose, oltre a misure di controllo qualità per la produzione di celle e stack a ossidi solidi SOC (Solid Oxide Cells). Questi obiettivi sono perseguiti all'interno di ambienti di produzione reali, evidenziando l'impegno del progetto nel contribuire in modo pratico e significativo allo sviluppo del settore.
Gli obiettivi principali di AMPS comprendono la produzione automatizzata ad alta velocità di celle SOC, piastre bipolari e interconnettori, insieme all'assemblaggio automatizzato ad alta velocità degli stack, integrato con un controllo qualità. Il tracciamento completo dei componenti e la produzione in serie ottimizzata saranno implementati utilizzando un modello virtuale dell'intero processo. In definitiva, si evidenzia nella nota, il progetto mira a dimostrare un costo di produzione degli stack SOC inferiore a 800 €/kW per un volume di produzione di 100 MW/anno, con l'obiettivo generale di istituire una catena di approvvigionamento europea dedicata per la produzione di sistemi SOC.
Nel contesto del progetto AMPS, il Politecnico di Torino ha il compito di valutare la sostenibilità economica del processo produttivo innovativo, con l'obiettivo di raggiungere un costo inferiore a 800 €/kW, confrontandolo con i metodi convenzionali di produzione di celle ad ossidi solidi (SOC). Questa analisi, si legge nella nota, comprende anche una valutazione dettagliata del ciclo di vita del processo per dimostrarne la sostenibilità ambientale, con particolare attenzione alla gestione dei rifiuti e al riciclo per promuovere un alto livello di circolarità. Inoltre, sarà fornita una panoramica completa del processo di produzione, includendo valutazioni di sicurezza e conformità normativa. L'obiettivo finale è evidenziare il ruolo dei sistemi SOC nella promozione della decarbonizzazione in diversi settori finali in Europa.
Il Politecnico di Torino, si legge nella nota, svilupperà uno strumento di ottimizzazione dedicato per identificare le condizioni in cui i sistemi SOC rappresentano la soluzione ottimale per applicazioni industriali e di trasporto e sarà responsabile delle attività di diffusione, comunicazione ed esplorazione dei risultati del progetto.
Il team di lavoro del Politecnico di Torino, guidato da Marta Gandiglio, include Massimo Santarelli, Paolo Marocco ed Alessandro Magnino del Dipartimento Energia “Galileo Ferraris” – DENERG e Giovanni Andrea Blengini e Isabella Bianco del Dipartimento di Ingegneria dell’Ambiente, del Territorio e della Infrastrutture - DIATI.