Secondo le principali associazioni, il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti deve mantenere un ruolo chiave per la definizione delle politiche marittime
Garantire al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti un ruolo centrale nelle strategie necessarie per la messa a terra degli interventi di sostegno alla decarbonizzazione del trasporto marittimo. A chiederlo, in una nota congiunta, sono ALIS, Ancip, Angopi, Assarmatori, Assiterminal, Assocostieri, Assoporti, Assorimorchiatori, Confitarma, Fedepiloti, Federagenti, Federimorchiatori e Uniport, associazioni rappresentative dell’intero cluster marittimo e portuale del Paese.
Secondo le associazioni, la bozza di decreto legislativo che recepirà la Direttiva europea che ha modificato, dopo oltre vent’anni, il sistema per lo scambio di quote di emissioni dei gas a effetto serra nell'Unione, con l’inserimento del trasporto marittimo appunto nel regime ETS, non tiene conto della necessità di mantenere al Dicastero di Porta Pia le prerogative volte alla definizione delle politiche marittime.
Nelle Audizioni parlamentari delle scorse settimane e nei contributi scritti depositati alla Camera e al Senato, tutti gli stakeholder si mostrano preoccupati per la sostanziale assenza del MIT al tavolo di concertazione dove i ministeri competenti procedono all’assegnazione delle risorse generate dall’EU-ETS. Inoltre, aggiungono, non è stata prevista una ripartizione di fondi a favore del MIT, rimasta di competenza del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica e del Ministero delle Imprese e del Made in Italy.
Nel settore marittimo, il regime ETS dovrebbe essere destinato a sostenere la decarbonizzazione attraverso gli interventi di supporto al consumo di carburanti alternativi, il sostegno al Sea Modal Shift e il rinnovo delle flotte e degli impianti portuali. L’assenza di un attore consapevole delle dinamiche di questo delicato settore e la mancanza di fondi dedicati a sua disposizione rischia di ridurre significativamente l’efficienza delle azioni attese dal mercato e dalla società.
In questo contesto, le Associazioni auspicano che i componenti delle Commissioni permanenti possano evidenziare al Governo la necessità di emendare il testo della bozza. Al netto del rischio di fallimento delle politiche di riduzione delle emissioni, ne va della competitività del più grande mercato europeo di Autostrade del Mare, collegamenti con le isole e servizi di crociera.