La proposta include progetti elaborati sulla base delle richieste di ATI, gestori idrici e Comuni oltre a 200 interventi per più di 8 milioni di euro.
Già avviata da tempo la seconda fase del processo per affrontare la crisi idrica in Sicilia. A precisarlo è Nello Musumeci che, in riferimento alle dichiarazioni del ministro della Protezione civile durante un question time alla Camera dei deputati, rende noto che la Regione ha già trasmesso al dipartimento nazionale della Protezione civile una proposta del secondo piano di interventi.
La proposta, trasmessa tramite l'ufficio del Commissario delegato all'emergenza, include oltre 130 progetti, elaborati in risposta alle richieste pervenute da ATI, gestori idrici e da Comuni, oltre a 200 interventi di riparazione e acquisto di autobotti per i Comuni per più di 8 milioni di euro.
Il piano, si legge in una nota della Regione, è attualmente oggetto di una stretta interlocuzione con gli uffici competenti della Protezione civile di Roma. La Regione, continua la nota, sta tenendo conto delle osservazioni delle autorità nazionali e anche di quelle ricevute, dai Comuni e dai gestori.
Il processo di aggiornamento per garantire la tempestività e l'efficacia degli interventi, si apprende infine nella nota, è stato ultimato dopo le numerose riunioni con le ATI ed è pronto per essere inviato definitivamente a Roma.
