Necessario il cambiamento nella misurazione dei progressi in materia di energia pulita e un'accelerazione degli investimenti.
Nonostante i progressi compiuti, le emissioni di gas serra continuano ad aumentare: nel 2023, il nuovo record di 37,4 miliardi di tonnellate ha reso evidente come il raggiungimento degli obiettivi dell'Accordo di Parigi sia ancora lontano.
A sostenerlo è Capgemini, nella 26esima edizione dell'annuale World Energy Markets Observatory (WEMO), realizzata in collaborazione con Hogan Lovells, Vaasa ETT ed Enerdata, che fa il punto sullo stato della transizione energetica.
Il report, si legge in una nota di Capgemini, fornisce indicazioni su quali dovrebbero essere le priorità per affrontare le sfide della transizione energetica, tra cui un cambiamento nella misurazione dei progressi in materia di energia pulita e un'accelerazione degli investimenti nelle reti di distribuzione e nelle tecnologie pulite.
“Nonostante un picco storico nell'utilizzo delle energie rinnovabili, la velocità del loro sviluppo non è sufficiente a colmare il divario. Tuttavia vedo ancora sottovalutato il tema della corretta misurazione: focalizzarsi sul solo mix della domanda primaria rischia di essere molto limitante. Per accelerare la transizione dobbiamo verificarne l’effettiva efficacia con una misurazione analitica della domanda e consumo finale, essenziale per valutare i progressi dell'energia pulita al fine di indirizzare strategie e azioni più accurate”, afferma Monia Ferrari, Amministratore Delegato di Capgemini in Italia.
Il ritmo di sviluppo delle rinnovabili, si legge, è penalizzato anche da un contesto normativo che non garantisce stabilità nel medio/lungo termine: a titolo esemplificativo, nonostante venga riconosciuto il ruolo chiave dell'energia nucleare per soddisfare l'aumento della domanda di energia pulita, l'industrializzazione dei reattori modulari di piccole dimensioni (SMR) si sta rivelando particolarmente complessa.
Per affrontare la complessità delle sfide della transizione energetica, conclude Capgemini, saranno dunque necessari nuovi meccanismi di mercato che incoraggino la competizione, l'innovazione su scala globale e l'accelerazione degli investimenti pubblici e soprattutto privati, che necessitano di contesti normativi chiari e stabili nel tempo.