Emissioni, novità Ue CSRD e piattaforme web semplificano rendicontazione aziende

24 mar 2025
Il Pacchetto Omnibus si appresta a riscrivere gli obblighi per le aziende: grazie a nuovi strumenti digitali, è possibile trasformare le novità in vantaggio competitivo. Articolo di Daniela Marmugi.

Semplificazioni normative e nuove tecnologie aiutano le aziende nell’adempimento delle regole europee sulla rendicontazione di sostenibilità aziendale. Meglio conosciuta come CSRD, la direttiva Ue 2022/2464 impone alle grandi aziende e alle società quotate in borsa di pubblicare relazioni periodiche sui rischi sociali e ambientali a cui sono esposte e sull'impatto delle loro attività sulle persone e sull'ambiente.

Con la pubblicazione, lo scorso 26 febbraio, del Pacchetto Omnibus, la Commissione europea si appresta a riscriverne gli obblighi di rendicontazione e il perimetro delle aziende interessate: la nuova proposta andrà infatti a posticipare di due anni tali obblighi per le imprese diverse dagli EIP con più di 500 dipendenti ed escluderà dall’adempimento un numero considerevole di imprese, circa l’80% di quante previste inizialmente.

In questo contesto, di recente e a seguito di una consultazione pubblica terminata lo scorso febbraio, l’Autorità italiana per la vigilanza dei mercati finanziari (Consob) ha adottato, con delibera n. 23463 del 12 marzo 2025, delle modifiche al cd. "Regolamento Emittenti", per definire le modalità di controllo sulla reportistica di sostenibilità.

In particolare, come chiarito in una nota pubblicata sul proprio sito, tali novità riguardano l'introduzione di un nuovo articolo 89-quinquies, per disciplinare le modalità e i termini del controllo da parte della Consob, e l’integrazione dell’articolo 81-ter, comma 1, al fine di chiarire che l’attestazione della rendicontazione di sostenibilità deve essere resa dal dirigente secondo specifico schema.

La riscrittura delle regole va di pari passo con l’emergere di nuove piattaforme digitali dedicate che, con l’intento di guidare le aziende nel tracciamento delle proprie emissioni, sfruttano le più recenti tecnologie per offrire un servizio sempre più efficiente.

Una tra queste iniziative è Ecogentra, progetto digitale di GS1 Italy Servizi e GreenRouter che consente sia alle aziende soggette alla CSRD, sia alle PMI o microimprese non soggette agli obblighi ma desiderose di rispondere alle richieste dei clienti, di misurare, rendicontare e condividere le emissioni di CO2 lungo la propria filiera.

Nel dettaglio la piattaforma, spiega GreenRouter in una nota, permette di calcolare in modo preciso le emissioni di Scope 1, 2 e 3 secondo gli standard internazionali e le normative in evoluzione e di renderle disponibili a fornitori e clienti attraverso un'unica interfaccia.

Altro strumento simile è il DKV Mobility Carbon Monitor, che include, spiega l’azienda in una nota, un report annuale CO2 conforme ai requisiti CSRD, con una panoramica dettagliata delle emissioni della flotta e un report metodologico che descrive i dati sottostanti e la logica di calcolo.

"Le aziende che dispongono di dati affidabili sulle emissioni della propria flotta di veicoli avranno un decisivo vantaggio competitivo sul mercato nei prossimi anni. Con DKV Mobility Carbon Monitor, stiamo fornendo ai nostri clienti uno strumento pratico per rendicontare le emissioni della propria flotta per diventare un precursore nel loro settore", ha affermato Markus Präßl, Managing Director of Sales & Customer Success presso DKV Mobility.

Un ulteriore esempio virtuoso, nato dalla collaborazione tra la provincia di Ascoli Piceno, l'Università Politecnica delle Marche e il Laboratorio di Osservazioni e Misure per l'Ambiente e il Clima di ENEA, è la piattaforma web Alfa2020, che consente alle autorità preposte al rilascio e controllo delle autorizzazioni ambientali di avere accesso ai dati relativi alle acque reflue industriali e urbane, alle emissioni in atmosfera e alla gestione dei rifiuti.

Accedendo all’applicativo, ha spiegato Daniele Tonelli, consigliere provinciale con delega all’ambiente, i gestori degli impianti possono monitorare lo stato autorizzativo del proprio sito inserendo in modo semplice e veloce i dati richiesti per le autorizzazioni.

In sintesi, l’evoluzione normativa e lo sviluppo di strumenti digitali per il monitoraggio rappresentano un’opportunità per le aziende, che sfruttandoli possono migliorare la propria trasparenza e la gestione delle proprie emissioni trasformando gli obblighi in un vantaggio competitivo.

In questo scenario, quindi, la capacità di adattarsi rapidamente alle nuove evoluzioni degli standard europei e di sfruttare appieno i nuovi strumenti dedicati sarà cruciale non soltanto per il rispetto dell’ambiente ma anche, e soprattutto, per lo sviluppo sostenibile delle aziende.

Articolo di Daniela Marmugi