Eni: 210 mln/dollari per produzione biocarburanti in Kenya

21 mag 2024
L'investimento comprende 135 milioni di dollari da parte di IFC e 75 milioni di dollari mobilitati dal Fondo italiano per il clima, come parte del Piano Mattei del governo italiano in Kenya

Un investimento di 210 milioni di dollari nella controllata keniota di Eni per espandere la produzione e la lavorazione di biocarburanti avanzati, sostenendo la decarbonizzazione del sistema globale dei trasporti e garantendo al tempo stesso il sostentamento di fino a 200 mila piccoli coltivatori di oleaginose keniani. E' quanto hanno annunciato la International Finance Corporation (IFC) e il Fondo Italiano per il Clima ed è quanto spiega Eni in una nota.

L'investimento comprende 135 milioni di dollari da parte di IFC e 75 milioni di dollari mobilitati dal Fondo italiano per il clima, come parte del Piano Mattei del governo italiano in Kenya. Questo permetterà ad Eni di aumentare sia la produzione di materie prime avanzate per biocarburanti (agrifeedstock) coltivate in Kenya sia la capacità di lavorazione attraverso la costruzione di nuovi impianti di spremitura. Si prevede che la produzione di semi oleaginosi, che costituiscono la materia prima primaria, aumenterà da 44 mila tonnellate a 500 mila tonnellate all'anno.

Il progetto - si legge nella nota - coinvolgerà gli agricoltori, fornendo loro input, supporto meccanico, logistica, certificazione e formazione per agevolarli nella produzione di semi oleaginosi. I semi saranno coltivati su terreni degradati, non adatti alla produzione alimentare, o in rotazione con colture alimentari, contribuendo così a migliorare la fertilità del suolo. L'accordo è stato annunciato durante l'Africa CEO Forum 2024 a Kigali, in Ruanda.

"Questo progetto segna l'alba di un nuovo settore per il Kenya, un settore in cui il Kenya potrebbe diventare un leader mondiale. La produzione di biocarburanti non solo aiuterà a decarbonizzare il nostro sistema di trasporti, ma genererà anche reddito per gli agricoltori e creerà posti di lavoro lungo la catena del valore. Siamo orgogliosi di collaborare con un’azienda come Eni, che sta guidando gli sforzi per ridurre l’impronta di carbonio del settore dei trasporti”, ha affermato Makhtar Diop, amministratore delegato di IFC.

“Accogliamo con favore questa prima operazione del Fondo Italiano per il Clima, istituito presso il Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica e gestito dalla Cassa Depositi e Prestiti. Questa prima operazione, in linea con i principi ispiratori del Piano Mattei, coglie due grandi priorità: investire nella filiera strategica dei biocarburanti, decisiva per il futuro dei trasporti, e affrontare la crescita del settore agricolo del Kenya con un intervento di indubbio impatto socio-ambientale, rafforzando la resilienza ai cambiamenti climatici”, ha affermato Gilberto Pichetto, Ministro dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica.

La domanda globale di biocarburanti è cresciuta di quasi il 6% all'anno negli ultimi cinque anni, poiché il settore dei trasporti cerca soluzioni per ridurre le emissioni di carbonio. Con l'obiettivo di raggiungere emissioni nette zero entro il 2050, ci si aspetta che l'uso di biocarburanti nei trasporti raddoppi entro il 2030, raggiungendo il 9%. Anche se attualmente la produzione di biocarburanti sostenibili è più costosa rispetto ai carburanti tradizionali, si prevede che i costi diminuiranno con l'aumento della capacità produttiva e il progresso tecnologico. Il nuovo investimento mira a sostenere tali sforzi.

IFC - si legge nella nota - fornirà consulenza per lo sviluppo della catena del valore dei biocarburanti avanzati in Kenya, promuovendo pratiche agricole sostenibili e migliorando la professionalità degli aggregatori di agricoltori. Tutti gli agrifeedstock utilizzati da Eni per i biocarburanti saranno certificati secondo gli standard ambientali, sociali ed economici dell'International Sustainability and Carbon Certification (ISCC), che verifica la sostenibilità lungo l'intera catena di approvvigionamento. Il finanziamento del Fondo Italiano per il Clima, gestito da Cassa Depositi e Prestiti, supporta questo progetto, che potrebbe creare opportunità simili in altre regioni dell'Africa, promuovendo gli obiettivi climatici e ambientali internazionali dell'Italia.