Export ferro a (quasi) zero emissioni, lo studio di Rina, Pilbara Clean Fuels e Oceania Marine Energy

06 giu 2024
Uno studio congiunto rivela come le emissioni well-to-wake nella rotta di esportazione del minerale di ferro dall’Australia all'Asia possano essere ridotte di oltre il 90% entro il 2050 grazie all'utilizzo di gas naturale liquefatto

L'Australia Occidentale è il più grande produttore di minerale di ferro al mondo con una produzione, a oggi, di oltre 850 milioni di tonnellate all'anno, la maggior parte esportata dalla regione del Pilbara. Lo scorso novembre, Pilbara Clean Fuels (PCF), Oceania Marine Energy e RINA hanno firmato un accordo per realizzare uno studio - ora completato - finalizzato a identificare una soluzione per ridurre le emissioni generate dal commercio di questa materia prima tra l’Australia all'Asia.

Lo studio propone una soluzione che combina e ottimizza i progetti individuali di PCF, Oceania e RINA per ridurre le emissioni well-to-wake sulla rotta tra Pilbara e la Cina di oltre il 90% entro il 2050. Il combustibile utilizzato, gas naturale liquefatto (GNL), e le tecnologie esaminate sono già esistenti e possono essere implementate per migliorare il rifornimento e le operazioni delle navi secondo i requisiti normativi.

PCF - si legge nella nota - sta progettando un impianto a basso impatto carbonico per la produzione di GNL a Port Hedland, in Australia Occidentale. L'impianto inizialmente produrrà GNL con emissioni di gas serra inferiori a 200 kg per tonnellata, che potrebbero essere ridotte a circa 50 kg/t o potenzialmente a zero con miglioramenti tecnologici.

Oceania sta sviluppando un business di bunkeraggio di GNL per uso marittimo con navi appositamente progettate, noleggiate dalla norvegese Kanfer Shipping. Il bunkeraggio di GNL nella regione del Pilbara permetterà alle navi di ottimizzare il viaggio senza deviazioni verso altri hub di bunkeraggio, riducendo del 25% le emissioni associate al trasporto di GNL su lunghe distanze e mantenendo prezzi competitivi per il combustibile.

Il design delle navi rifornitrici include una batteria da 8 MWh per operare senza emissioni in porto e un impianto di riliquefazione progettato da CGR, che riduce significativamente le emissioni e migliora l'efficienza operativa.

RINA - si legge nella nota - ha sviluppato un concept innovativo per una nave portarinfuse Newcastlemax alimentata a GNL, da 209.000 tonnellate di portata lorda. Il design consente un risparmio di combustibile del 12% e include un reformer modulabile per convertire il metano in idrogeno e anidride carbonica. L'idrogeno prodotto a bordo soddisfa i requisiti IMO 2050, e l'anidride carbonica viene catturata e stoccata nei grandi hub di carbon capture & storage (CCS) in sviluppo nella regione del Pilbara.

I risultati dello studio offrono un'opportunità concreta per decarbonizzare la rotta di esportazione di minerali secchi alla rinfusa dall'Australia Occidentale alla Cina.