Eni e Snam: al via primo progetto italiano di cattura e stoccaggio CO₂

05 set 2024
Il progetto punta al raggiungimento degli obiettivi fissati dall’Unione Europea di dotarsi entro il 2030 di una capacità di stoccaggio di CO₂ pari ad almeno 50 milioni di tonnellate per anno

Al via il primo progetto in Italia per la cattura, il trasporto e lo stoccaggio permanente della CO₂ per contribuire alla decarbonizzazione dei settori industriali. Eni e Snam, nell’ambito della Joint Venture paritetica costituita allo scopo, annunciano infatti l’avvio delle attività di iniezione del gas naturale in giacimento relative alla Fase 1 di Ravenna CCS.

La Fase 1 ha l’obiettivo di catturare, trasportare e stoccare la CO emessa dalla centrale Eni di trattamento del gas naturale di Casalborsetti, nel comune di Ravenna, stimata in circa 25 mila tonnellate per anno. Una volta catturata, l’anidride carbonica viene trasportata, attraverso condotte precedentemente utilizzate per il trasporto del gas naturale e opportunamente riconvertite, fino alla piattaforma offshore di Porto Corsini Mare Ovest, per essere infine iniettata nell’omonimo giacimento a gas esaurito dove viene stoccata permanentemente a circa 3000 metri di profondità.

Il progetto, si legge nella nota congiunta Eni-Snam. sta garantendo un livello di abbattimento superiore al 90%, e con punte fino al 96%, della CO in uscita dal camino della centrale con una concentrazione di carbonio inferiore al 3% ed a pressione atmosferica, le condizioni più severe ad oggi riscontrabili dal punto di vista industriale. 

“La cattura e lo stoccaggio della CO è una pratica efficace, sicura e disponibile fin da ora per abbattere le emissioni delle industrie energivore le cui attività non sono elettrificabili. Dalle rinnovabili ai biocarburanti, dalla CCS alla chimica sostenibile, siamo impegnati a fornire ai nostri clienti una varietà di soluzioni con costante attenzione alla competitività economica e alla domanda reale di chi l’energia la deve utilizzare per lavorare e produrre”, ha dichiarato Claudio Descalzi, Amministratore Delegato di Eni.

"L’impegno nel progetto Ravenna CCS è parte integrante del nostro piano strategico ed è coerente con la nostra intenzione di porci quale operatore multimolecola per abilitare una transizione energetica giusta ed equilibrata, nell’ambito della quale offrire anche ai soggetti più energivori la possibilità di intraprendere percorsi di decarbonizzazione che ne preservino la competitività",  ha commentato Stefano Venier, Amministratore Delegato di Snam.

Nei prossimi anni, in corrispondenza della Fase 2, è in progetto lo sviluppo su scala industriale di Ravenna CCS che prevede di stoccare fino a 4 milioni di tonnellate l’anno entro il 2030, in linea con gli obiettivi definiti dal Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima (Pniec). Grazie alla capacità totale di stoccaggio dei giacimenti a gas esauriti dell’Adriatico, i volumi catturati e da immagazzinare nel sottosuolo potranno raggiungere 16 milioni di tonnellate all’anno in base alla domanda del mercato.