Stando ai dati del Global Gas Report 2024, il livello degli investimenti nell'energia pulita non è sufficiente a far fronte all'aumento della domanda
L'aumento della domanda di energia in tutte le regioni e il livello insufficiente di investimenti nel gas e nell'energia pulita stanno mettendo a rischio l'offerta di energia globale, con gli obiettivi energetici per il 2030 visibilmente fuori portata. È quanto emerso dal Global Gas Report (GGR) 2024, presentato dall’International Gas Union (IGU), Snam e il knowledge partner Rystad Energy in occasione della Conferenza ONS a Stavanger.
Nel dettaglio, la domanda è aumentata dell'1,5% nel 2023, con un'accelerazione prevista al 2,1% entro la fine del 2024: l'Asia continua a essere il motore principale di tale crescita, mentre il Nord America e il Medio Oriente sono in testa alle esportazioni. Ad oggi, la combustione del carbone rimane la principale fonte di emissioni energetiche globali.
Per contenere la crescita delle emissioni di gas è fondamentale aumentare gli investimenti nell’offerta di gas naturale e potenziare le tecnologie del biometano, della cattura e dello stoccaggio del carbonio (CCS) e dell'idrogeno a basse emissioni di carbonio. Attualmente, il gas naturale offre l'opportunità immediata di ridurre del 50% le emissioni del carbone e del 30% quelle del petrolio, grazie a una conversione efficace dal punto di vista dei costi.
Il biometano è un sostituto diretto del gas naturale. Oggi la sua portata è significativamente inferiore al suo potenziale, pari a circa l'1% del mercato del gas naturale, ed è prodotto principalmente in Nord America e in Europa. Tuttavia, stanno emergendo nuovi centri di produzione in hub come la Cina e l’India. Anche la capacità di cattura della CO2, una tecnologia cruciale per una transizione energetica di successo, sta guadagnando slancio, ma la sua portata è ancora molto al di sotto di quella necessaria, così come per il biometano e l'idrogeno a basse emissioni di carbonio.
"Poiché la domanda gas e di energia continua a crescere, trainata dallo sviluppo economico e dall'aumento del tenore di vita nei paesi in via di sviluppo, nonché dalle nuove tendenze della domanda e dalla crescita in corso nelle regioni sviluppate, in contraddizione con le ipotesi chiave dello scenario di transizione energetica, dobbiamo cercare un modo realistico per bilanciare tali tendenze con gli obiettivi di sostenibilità a lungo termine, abbracciando soluzioni innovative e politiche flessibili per navigare in questo panorama energetico altamente incerto", ha dichiarato la Presidente dell’IGU, Li Yalan.