Previsti circa 25 impianti senza emissioni in Lombardia, Emilia Romagna e Piemonte, con un investimento di circa 2 miliardi di euro nei prossimi 10 anni.
“L’obiettivo di Fri-El Geo è contribuire fattivamente alla decarbonizzazione delle reti di teleriscaldamento. Il riscaldamento delle città e dei grandi centri urbani è la causa maggiore di inquinamento e la geotermia può fare molto: impianti a bassa entalpia, ad una profondità di 3mila metri in Pianura Padana, generano fra i 20 e i 40 mega watt e possono contribuire a decarbonizzare le reti di teleriscaldamento ad oggi esistenti fino al 40%".
A dirlo è Andrea Ferrara, capo sviluppo Fri-El Geo in audizione alla Camera dei Deputati. I piani di Fri-El Geo, si legge in una nota dell'azienda impegnata nello sviluppo del geotermico, prevedono circa 25 impianti a ciclo chiuso, senza emissioni in atmosfera, in Lombardia, Emilia Romagna e Piemonte, con un investimento previsto di circa 2 miliardi di euro nei prossimi 10 anni.
"Nella costruzione del quadro normativo in Italia oggi sono stati fatti molti passi avanti, grazie al lavoro del Ministro Pichetto Fratin e del MASE per il supporto offerto, con l’inserimento del fondo di garanzia per la mitigazione del rischio nel Piano Nazionale Integrato Energia e Clima (PNIEC), un documento strategico, ma che ora va implementato, con l’aggiornamento del FER2 e l’introduzione di incentivi specifici per la produzione di energia termica. La tecnologia è costosa, ma non appena ci sarà una normativa stabile e adeguata, gli investimenti cresceranno in modo significativo”, aggiunge Ferrara.