
Secondo il Tar il progetto non rispetta il requisito della reiniezione totale dei gas non condensabili, e dunque delle emissioni zero, con conseguenze anche sotto il profilo della sismicità indotta.
"Lucignano" non si potrà fare. Accolto con la sentenza 76/2025 del Tar per la Toscana il ricorso presentato dal Comune di Radicondoli (Siena) per l’annullamento del giudizio positivo di compatibilità ambientale sul progetto geotermico pilota, espresso dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri il 10 ottobre 2022.
Il Tar, si legge in una nota del Comune di Radicondoli, ha accertato l'illegittimità dell'atto e lo ha annullato per l'esistenza di "Palesi incongruità istruttorie e motivazionali", in relazione all'incapacità del progetto di rispettare il requisito della reiniezione totale dei gas non condensabili, e dunque delle emissioni zero, con conseguenze anche sotto il profilo della sismicità indotta.
"La Regione a quel progetto aveva espresso parere negativo, con tanto di delibera di giunta, supportando in questo modo il sindaco del comune di Radicondoli. Sono uno strenuo difensore della geotermia, ma nei modi e compatibilmente con gli interessi delle comunità locali", afferma Eugenio Giani, presidente della Regione Toscana.
Tra i motivi del ricorso, spiega Francesco Guarguaglini, sindaco di Radicondoli, la posizione dell'area del permesso, situata su una parte del territorio comunale di altissimo valore e dove le attività di coltivazione geotermica sono incompatibili con le disposizioni a tutela del paesaggio, tra cui il Piano Strutturale del Comune di Radicondoli, il Pit, e il Piano ambientale ed energetico della Regione Toscana.
"È chiaro che la geotermia debba essere sviluppata nelle zone vocate, e nel rispetto delle disposizioni poste a tutela dell’ambiente, del paesaggio e della sicurezza della cittadinanza. Il progetto pilota Lucignano sarebbe ricaduto nel cuore del territorio di Radicondoli, la centrale di produzione si sarebbe trovata ai piedi della collina di Radicondoli e la centrale di reiniezione a quella di Belforte", ha aggiunto il sindaco.
Nel dettaglio, continua la nota, nelle relazioni geologico-geotermiche a firma di Maria Teresa Fagioli e di Michele Ambrosio e allegate al ricorso curato dall'avvocato Greco si è dimostrata l’impossibilità di procedere con la reimmissione totale in presenza di gas non condensabili in misura superiore al 5%.