Nel lungo termine, i due enti lavoreranno insieme su un progetto per aggiornare le mappe di temperatura del sottosuolo italiano fino a una profondità di 4 mila metri
Un protocollo d’intesa finalizzato alla collaborazione in attività di ricerca in ambito geotermico. E' quanto firmato nei giorni scorsi a Roma, presso il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, da Franco Cotana, Amministratore Delegato di RSE, e da Carlo Doglioni, Presidente INGV.
"La geotermia ad alta, a media e a bassa entalpia è una fonte energetica sostenibile a zero emissioni di CO2. Nel primo caso le elevate temperature consentono di produrre vapore e, da esso, energia elettrica. Un modello a cui guardare è l’esempio di Larderello di oltre 100 anni fa. Negli altri casi, la geotermia consente di favorire il teleriscaldamento o, semplicemente, di aumentare fino a 6 - 8 volte l’efficienza energetica termica delle pompe di calore", ha affermato Franco Cotana.
"L’Italia vanta una lunga tradizione nel settore dell’energia geotermica, testimoniata dalle numerose centrali presenti in particolare in Toscana. La sigla del protocollo d’intesa con RSE ci consente di mettere a disposizione della collettività le conoscenze scientifiche che l’INGV ha acquisito nel tempo in questo settore ricco di potenzialità, e di guardare al futuro per investire in risorse rinnovabili che possano contribuire a ridurre l’impatto ambientale delle attività antropiche", ha aggiunto Carlo Doglioni.
L’incontro è stato aperto dai saluti del Capo di Gabinetto del Ministro per l’Ambiente e la Sicurezza Energetica, Antonio Scino: "Il protocollo darà impulso a ricerche legate al suolo e allo sviluppo di energie alternative, come la geotermia, in sicurezza. Questo sarà utile per i lavori del Dipartimento Energia e per l’intero Ministero".
L'evento, moderato da Giuseppe Guerrera, Responsabile Relazioni Istituzionali di RSE, è proseguito con gli interventi di Marilena Barbaro, già Direttore Generale di DG Infrastrutture e Sicurezza MASE, Massimo Chiappini, Direttore del Dipartimento Ambiente presso l'INGV, e Michele de Nigris, Direttore del Dipartimento Sviluppo Fonti Energetiche di RSE.
"Come MASE ci impegniamo a mettere in campo tutte le iniziative necessarie a rafforzare la geotermia italiana. La partnership tra RSE e INGV darà un contributo essenziale per valorizzare la risorsa geotermica. Il Ministero è pronto a supportare questa crescita. Il nostro obiettivo è quello di avere un mix energetico equilibrato che guardi alla decarbonizzazione e all’indipendenza energetica del Paese", ha spiegato Marilena Barbaro.
La collaborazione tra RSE e INGV - si legge nella nota - si concentrerà su diverse attività di ricerca nel breve e medio termine. Queste includono lo studio dell'impatto delle emissioni di metano geologico sul totale delle emissioni di gas serra, la caratterizzazione geochimica dei fluidi geotermici e delle brine petrolifere per identificare materiali strategici, lo stoccaggio dell'idrogeno nei sistemi geologici e la valorizzazione della risorsa geotermica a bassa e media entalpia.
Nel lungo termine, i due enti lavoreranno insieme su un progetto per aggiornare le mappe di temperatura del sottosuolo italiano fino a una profondità di 4 mila metri. I risultati di questa ricerca potranno essere utilizzati in varie applicazioni, ad esempio le brine geotermiche potrebbero contenere materie prime critiche come il litio, fondamentale per la produzione di batterie per la mobilità elettrica e l'accumulo energetico.