Nella nuova edizione del report annuale sulla qualità dell’acqua di rubinetto, il Gruppo Hera rendiconta il proprio impegno per garantire a 3,6 milioni di cittadini un’acqua potabile e sicura, con investimenti superiori alla media italiana e un milione di analisi, e fa il punto sulla complessità di un servizio essenziale come quello idrico. Nel Modenese investiti 138 milioni di euro in cinque anni.
Il Gruppo Hera pubblica per il 15° anno consecutivo il report In buone acque dedicato alla qualità dell’acqua. La multiutility eroga questo servizio ogni giorno a 3,6 milioni di persone. Nel solo 2022 il Gruppo Hera ha destinato al ciclo idrico integrato circa 208 milioni di euro e gli investimenti totali sul territorio sono il 16% in più rispetto alla media italiana. Per quanto riguarda la provincia di Modena, nel quinquennio 2022-26 sono previsti investimenti per 138 milioni di euro, di cui 31 milioni nell’anno in corso.
Secondo il Libro bianco 2023 – Valore Acqua per l’Italia (The European House – Ambrosetti), oltre il 40% delle persone non sa che il servizio idrico comprende anche fognatura e depurazione, indispensabili per restituire all’ambiente un’acqua dalle caratteristiche idonee per esservi reimmessa: nelle bollette il 39% dell’importo va a coprire proprio questi costi.
Inoltre, solo il 12% delle persone conosce il costo del servizio per un metro cubo di acqua del rubinetto mentre la restante parte degli intervistati lo sovrastima o ignora del tutto.
Nei territori Hera il costo medio per 1.000 litri di acqua è 2,3 euro, tra i più bassi d’Europa, poco più di 0,2 centesimi di euro al litro. Il suo utilizzo, al posto di quella in bottiglia, permetterebbe a una famiglia di tre persone un risparmio di oltre 570 euro all’anno.
A questo beneficio economico se ne aggiunge anche uno ambientale, costituito dal mancato consumo di plastica: il 53% dei clienti Hera beve acqua di rubinetto (sempre o a volte), evitando così l’utilizzo di circa 477 milioni di bottiglie di plastica e il loro trasporto. Se lo facesse il 100%, se ne eviterebbero oltre 1 miliardo.
Ma chi non beve acqua di rubinetto perché lo fa? Sempre dallo studio Ambrosetti emerge come primo timore un livello di sicurezza basso. L’Italia però è tra i Paesi europei con la qualità più elevata.
Nei territori serviti dalla multiutility vengono effettuate oltre 2.800 analisi al giorno, un milione all’anno, dai laboratori del Gruppo Hera ma anche da Romagna Acque e dalle Asl territoriali, e tutte confermano che l’acqua è buona e sicura, a basso tenore di sodio, ricca di oligoelementi e con valori di calcio, magnesio e potassio in linea con quelli delle acque minerali in bottiglia.
A questo proposito, nel report è possibile leggere l’etichetta dell’acqua con i valori, per ogni provincia, dei principali parametri analizzati, messi a confronto con i limiti di legge. Tra l’altro, è possibile verificare l’etichetta dell’acqua anche del proprio comune: è riportata nella bolletta e sul canale web di Hera dedicato all’acqua (gruppohera.it/acqua), dove si scoprono anche consigli su come risparmiare l’acqua corredati da una stima del risparmio per ognuno di essi, curiosità e risposte alle domande più ricorrenti.
Inoltre, con l’app gratuita l’Acquologo è possibile, tra le altre cose, essere avvisati sulle interruzioni programmate ed effettuare l’autolettura, mentre il Diario dei consumi - già disponibile per il 35% dei clienti di Hera e in graduale estensione - permette di confrontare i propri consumi di acqua con quelli di altri e potersi così migliorare.
Il Gruppo Hera sta progressivamente sviluppando i Water Safety Plans nei propri sistemi acquedottistici, tra cui quello di Modena, dove è in corso di attuazione con una copertura del territorio servito che supererà il 60% a fine 2023.
Si tratta di uno strumento di prevenzione in più, che prevede sia ulteriori attività di analisi del rischio (approfondimenti incrociati con Arpae e Asl, sopralluoghi e programmi di manutenzione) sia nuove applicazioni tecnologiche.
Il report è consultabile online all’indirizzo www.gruppohera.it/report.