In tutta l'Italia ci si aspetta un aumento della frequenza e dell'intensità degli eventi climatici, con un incremento soprattutto nell'alto Adriatico, nel Mar Ligure e nell'alto Tirreno
Lo scorso anno in Italia è stata registrata un'eccezionale crescita della temperatura di 1,12°C rispetto all'anno precedente, che era già stato notevolmente caldo con un aumento di +1,16°C rispetto al 2021. E' quanto emerso nei giorni scorsi da Climate Tech e Aquality Forum, eventi organizzati da IKN Italy per esaminare gli impatti crescenti del cambiamento climatico, le strategie di mitigazione e le possibilità di adattamento per ridurne le conseguenze.
Paola Mercogliano, responsabile della Divisione Ricerca REMHI presso la Fondazione CMCC - Centro Europeo Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici, ha presentato i diversi scenari di evoluzione della concentrazione di gas serra nell'atmosfera, noti come RCP - Representative Concentration Pathways. Questi scenari delineano varie ipotesi sulle azioni umane e sulle politiche ambientali che influenzeranno le emissioni future, come ad esempio RCP2.6 ("mitigazione aggressiva", con una riduzione delle emissioni del 50% entro il 2050), RCP4.5 ("forte stabilizzazione", con consistenti riduzioni delle emissioni) o RCP8.5 ("nessuna mitigazione", spesso indicato come "business as usual" perché prevede una crescita delle emissioni al ritmo attuale).
In tutta l'Italia - si legge nella nota - ci si aspetta un notevole aumento della frequenza e dell'intensità degli eventi climatici, in particolare per quanto riguarda le precipitazioni intense e le mareggiate estreme, con un incremento soprattutto nell'alto Adriatico, nel Mar Ligure e nell'alto Tirreno. I cambiamenti climatici influenzano principalmente il settore delle infrastrutture, oltre al turismo e all'agricoltura, causando danni attualmente legati alle inondazioni fluviali e in futuro anche alla siccità, con impatti sull'economia e sul piano sociale.
Come sottolinea IKN Italy, le parole chiave per migliorare la situazione includono l'efficienza energetica, la gestione dei rifiuti e la riduzione dello spreco alimentare, il coinvolgimento degli stakeholder per una maggiore consapevolezza delle politiche e dei valori aziendali, nonché la riduzione delle perdite idriche attraverso l'adozione di strumenti innovativi come le vasche volano o la creazione di "città spugna" per aumentare la capacità di trattenere l'acqua. Inoltre, la digitalizzazione può svolgere un ruolo importante nell'interconnessione e nella remotizzazione degli asset, riducendo i costi energetici e i consumi di CO2 e petrolio.
Negli ultimi anni, evidenzia IKN Italy, gli episodi climatici anomali hanno posto diverse sfide ai gestori idrici. Da un lato, si sono trovati ad affrontare un aumento significativo delle spese a causa degli interventi non preventivati nella pianificazione periodica. Dall'altro, hanno dovuto gestire situazioni opposte, passando da eventi di pioggia intensa che hanno creato surplus idrico a periodi di siccità, con infrastrutture rigide che non consentono una gestione flessibile delle varie dinamiche.