Massimo Gargano, Direttore Generale di ANBI: "E' necessario attivare da subito le cabine di regia fra tutti i soggetti interessati per gestire al meglio, nel rispetto delle priorità di legge, le risorse disponibili” Rapporto Edo: severa crisi idrica nel bacino mediterraneo
“Il 16,1% dell'Europa è attualmente minacciato da gravi condizioni di siccità, con l'1,2% già in una fase di allarme critico”. Sono i dati che emergono dal rapporto dell'European Drought Observatory, evidenziando la severa crisi idrica che sta interessando vaste aree del bacino mediterraneo. È quanto sottolinea l’ANBI in una nota.
Nella Catalogna – si legge nella nota –, non si registrano piogge significative da tre anni e sono state già introdotte limitazioni sull'uso civile dell'acqua. Nel Marocco, gli invasi idrici attualmente trattengono solo il 23,2% della loro capacità, rispetto al 31,5% registrato durante l'inverno siccitoso del 2023, a causa di un deficit pluviometrico che corrisponde al 70% della media storica.
In Italia – si legge nella nota – le due maggiori isole stanno già sperimentando limitazioni nell'uso agricolo dell'acqua, ma le temperature eccezionalmente elevate, la scarsità di piogge e l'assenza di neve lungo l'arco appenninico stanno rapidamente portando ad una situazione di grave stress idrico nelle regioni continentali, con una maggiore gravità nel Sud, ma con una diffusione costante anche verso le regioni centrali.
Criticità stanno emergendo anche nelle regioni settentrionali, in particolare su alcuni bacini piemontesi, in Liguria e nell'Emilia Romagna orientale. La situazione è più favorevole al Nord-Est, dove, nonostante le temperature miti, le precipitazioni sono state superiori alla media nel mese di gennaio e lo stato di innevamento sulle Dolomiti e sulle Prealpi è nella norma, specialmente in Veneto, evidenzia la nota.
“Guardiamo con apprensione l’evolversi della situazione meteo, perché si stanno delineando le condizioni per un’altra estate d’emergenza idrica con gravi ripercussioni soprattutto per l’economia agricola”, ha dichiarato Francesco Vincenzi, Presidente dell’Associazione Nazionale dei Consorzi di Gestione e Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue (ANBI).
“Alte temperature e carenza di piogge sono un mix, che sta mettendo sotto stress da settimane le infrastrutture idrauliche del Mezzogiorno, che finora riescono a rispondere alle esigenze dei campi, che si eleveranno però con l’incedere dei mesi più caldi, quando aumenterà anche la pressione antropica, dovuta all’arrivo dei turisti. Aldilà dei provvedimenti emergenziali è necessario attivare da subito le cabine di regia fra tutti i soggetti interessati per gestire al meglio, nel rispetto delle priorità di legge, le risorse disponibili”, ha annunciato Massimo Gargano, Direttore Generale di ANBI.