Il Piano ha un orizzonte a gennaio 2029 per l’applicazione su tutta la rete e si basa su un sistema di mappatura e analisi dei dati che permette anche di garantire un’elevata qualità dell'acqua.
Un piano sulla sicurezza delle acque (Psa) basato sul calcolo preventivo dei potenziali rischi in tutta la filiera idro-potabile. Nasce il Water Safety Plan di Acquedotto Pugliese (AQP), progetto illustrato in occasione di Ecomondo, l'evento sulla transizione ecologica a Rimini.
Il Piano, si legge in una nota dell'azienda, ha un orizzonte a gennaio 2029 per l’applicazione su tutta la rete e si basa su un sistema di mappatura e analisi dei dati che permette anche di garantire un’elevata qualità dell'acqua. Nel dettaglio, prevede la descrizione dell'intera filiera idropotabile, a partire da sorgenti, impianti di potabilizzazione, serbatoi, pozzi, collegamenti, grande adduzione e reti, sino agli abitati ed ai punti di consegna.
Secondo l'Istituto Superiore di Sanità, la Puglia presenta un tasso di conformità dell'acqua potabile del 99,1%, superiore alla media italiana (98,9%). Nel solo 2023, si legge, i parametri chimici e microbiologici monitorati sono stati 1,6 milioni su oltre 50mila campioni prelevati.
“Partendo nel 2018 dalla filiera pilota del Pertusillo, siamo stati tra i primi ad attivarci in Italia, dove le norme sui Piani di sicurezza dell’acqua sono state recepite ad aprile 2023. Affronteremo le attività di controllo non più su base comunale, ma attraverso un modello di zone di fornitura più ampie, ottimizzando gli interventi, mentre la qualità dell’acqua continuerà ad essere analizzata e garantita dai laboratori. Inoltre, la nostra control room sarà in grado di gestire le segnalazioni di potabilità sospetta attivando alert e relativi interventi”, ha spiegato Francesca Portincasa, direttrice generale di AQP.
In occasione del panel la direttrice generale Portincasa consegnato il riconoscimento internazionale dedicato alla sostenibilità Water for life AQP Award, giunto alla terza edizione, alla città di Copenaghen. Da un punto di vista della gestione dell’acqua, sostiene AQP, la capitale danese si presenta come un case study per le pratiche di raccolta dell’acqua piovana e il suo successivo utilizzo per scopi civili, ad esempio l'irrigazione, lo scarico dei servizi igienici e la pulizia delle strade.
"Quello che anima entrambe le nostre realtà è una chiara, condivisa e diffusa consapevolezza dei rischi climatici e degli impatti che ci hanno spinto a creare un modello di resilienza per la gestione dell’acqua, valido esempio anche per altri contesti operativi. Sebbene i contesti climatici e geografici siano diversi, i principi fondamentali della resilienza urbana e della gestione sostenibile dell'acqua possono essere adattati reciprocamente. La Puglia, con il suo impegno nella gestione sostenibile dell'acqua, rappresenta un esempio di come queste strategie possano essere adattate e applicate in altri contesti", ha commentato Serena Triggiani, assessora all’Ambiente della Regione Puglia.