Con il "Decreto Siccità" l’Osservatorio da struttura operativa di tipo volontario diventa, a tutti gli effetti, un organo costituente della stessa Autorità a cui viene attribuito un ruolo decisionale e non più consultivo
Grazie alle recenti precipitazioni, generate dall'arrivo di masse d'aria umida di origine atlantica sull'Europa Mediterranea, si è verificato un significativo cambiamento nei modelli di circolazione atmosferica. Cambiamento che ha contribuito a riequilibrare la disponibilità di acqua nell'intero bacino idrografico del fiume Po. È quanto sostiene Adbpo in una nota, che nei giorni scorsi ha svolto la prima seduta del 2024 dell’Osservatorio Permanente sugli Utilizzi Idrici.
Le precipitazioni accumulatesi sono risultate in linea o leggermente inferiori alla media di riferimento in quasi tutto il territorio del distretto, che si estende dalla Valle d'Aosta alle Marche. Tuttavia, si è osservata una siccità moderata, eccezion fatta per il Piemonte meridionale, dove è stata registrata una siccità severa a causa di un prolungato deficit di piogge, che ha avuto origine già nell'anno precedente.
Durante questi mesi, si legge nella nota, le temperature hanno registrato un sensibile aumento rispetto ai valori tipici per il periodo, con alcune zone montane delle Alpi e degli Appennini che hanno registrato valori eccezionali. Questo ha provocato uno scioglimento della neve, seppur il manto nevoso fosse già poco consistente. Le misurazioni delle portate presso le principali sezioni del fiume Po, come Piacenza, Cremona, Boretto, Borgoforte e Pontelagoscuro, si sono mantenute in linea con i valori tipici per il periodo, indicando una condizione idrologica "nella norma". Tuttavia, per quanto riguarda i principali affluenti, si sono registrati deflussi leggermente inferiori alle medie del periodo, soprattutto nei tratti compresi tra le province di Alessandria e Parma. Per quanto riguarda i principali laghi prealpini, come Maggiore (riempimento al 90%), Como (61,2%), Iseo (43,6%), Idro (19%) e Garda (98,6%), i volumi invasati da ottobre ad oggi si sono mantenuti in linea o leggermente superiori rispetto ai valori tipici per il periodo, indicando una condizione idrica "nella norma".
“La situazione idrologica complessiva nel Distretto si presenta sostanzialmente in linea con i valori tipici del periodo di riferimento con l’eccezione, come detto, dell’area meridionale del Piemonte. Ciononostante, nell’ottica della prossima stagione irrigua (Aprile-Settembre), desta comunque preoccupazione il significativo aumento atipico delle temperature registrate che finora non aveva consentito la conservazione del manto nevoso invernale ed il mantenimento di un’adeguata umidità dei suoli”, ha commentato il Segretario Generale dell’Autorità di Bacino Distrettuale del Fiume Po Alessandro Bratti, coadiuvato dallo staff tecnico di ADBPO coordinato dal responsabile dell’Osservatorio Francesco Tornatore.
Durante l'analisi dei dati dell'Osservatorio Permanente sugli Utilizzi Idrici sono emerse alcune evidenze territoriali significative. Tra queste, si legge nella nota, il raggiungimento di livelli record di riempimento del Lago di Garda, che non raggiungeva certe quote da 27 anni. In risposta a questa situazione, l'Agenzia Interregionale per il Po (AIPo) ha raddoppiato i deflussi portando le acque in uscita a 130 mc/s, in vista del massimo raggiungibile di 140 mc/secondo. Questa manovra ha portato soddisfazione sia ai comuni rivieraschi che alle aree a valle gestite dai consorzi di bonifica del mantovano.
Ricordiamo che con il cosiddetto "Decreto Siccità" (come da DL 39/2023 convertito in legge 68/2023) l’Osservatorio, da struttura operativa di tipo volontario diventa, a tutti gli effetti, un organo costituente della stessa Autorità a cui viene attribuito un ruolo decisionale e non più consultivo.
In base alle nuove disposizioni, i membri ufficiali con diritto di voto nell'Osservatorio sono i rappresentanti delle Amministrazioni partecipanti alla Conferenza Istituzionale Permanente dell'Autorità di bacino distrettuale, tra cui Ministeri, Regioni e Dipartimento della Protezione Civile. Gli altri soggetti, come i rappresentanti delle diverse Agenzie nazionali e regionali e i portatori d'interesse, parteciperanno solo come consulenti tecnici (esperti), senza diritto di voto. Questi ultimi verranno nominati tramite decreto del MASE.
Partecipano all'Osservatorio, sia come membri ufficiali con diritto di voto che come membri consultivi: Autorità di Bacino Distrettuale del fiume Po; Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica; Ministero dell'Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste; Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti; Dipartimento della Protezione Civile; Regione Emilia-Romagna; Regione Liguria; Regione Lombardia; Regione Piemonte; Regione Toscana; Regione Valle d’Aosta; Regione Veneto; Provincia Autonoma di Trento; Regione Marche; Istat; Ispra; Crea; AIPo-Agenzia Interregionale per il Po; Terna Rete Italia; Consorzio del Ticino; Consorzio dell’Adda; Consorzio dell’Oglio; Anbi; Utilitalia; Anea; Elettricità Futura.