L’intervento assicura, secondo l'ANBI, un incremento del 20% nell’efficienza del Canale, la cui portata sarà pari a 60 metri cubi al secondo
I tecnici del Consorzio C.E.R. hanno sviluppato una soluzione utilizzando lastre in calcestruzzo arricchito con fibre polimeriche per migliorare la velocità di scorrimento, la resistenza e la durabilità del rivestimento del primo tratto del Canale Emiliano-Romagnolo. È quanto annuncia l’ANBI in una nota.
L’intervento è stato inaugurato in presenza di Galeazzo Bignami, Viceministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, e Stefano Bonaccini, Presidente della Regione Emilia-Romagna. Il canale, lungo quasi 3 chilometri, si estende dal punto di partenza del fiume Reno fino alla zona di Crevenzosa, nel territorio bolognese di Galliera.
L’intervento - si legge nella nota -, finanziato dal Ministero dell'Economia e delle Finanze (MEF) per un importo di 7 milioni e 530 mila euro, ha portato a miglioramenti in termini di sicurezza infrastrutturale, performance e sostenibilità energetica. L’intervento assicura un incremento del 20% nell’efficienza del Canale, la cui portata sarà pari a 60 metri cubi al secondo.
Ciò ha non solo garantito risparmi energetici, ma ha anche aumentato la sicurezza idraulica per il Canale, considerato la più moderna "autostrada dell'acqua" italiana. Questa infrastruttura beneficia una superficie irrigabile di 175 mila ettari, che si estende attraverso le province di Bologna, Forlì-Cesena, Ferrara, Ravenna e Rimini.
“L’infrastruttura è più sostenibile dal punto di vista energetico, perché il rapido scorrimento della risorsa idrica in alveo consentirà un minore impiego delle pompe di prelievo all’impianto di Palantone, sulla presa dal fiume Po rendendo il Canale pronto per l’ormai imminente stagione irrigua”, ha dichiarato Raffaella Zucaro, Direttrice Generale del Consorzio C.E.R. e Coordinatrice di ANBI Emilia-Romagna.
“La multifunzionalità del Canale C.E.R. è emersa agli occhi dell’opinione pubblica internazionale, salvando Ravenna dall’alluvione dello scorso Maggio. Questo intervento torna a catalizzare l’attenzione però sulla sua funzione primaria, che è al servizio dell’agricoltura”, ha aggiunto Francesco Vincenzi, Presidente dell’Associazione Nazionale dei Consorzi di Gestione e Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue (ANBI).
“Con il tempo il rivestimento cementizio dell’alveo e delle sponde si era deteriorato, rallentando lo scorrimento della risorsa idrica e riducendo la portata del progetto originale. Grazie a questo intervento, l’acqua ritornerà a scorrere più velocemente in un importante areale agricolo, ricco di produzioni d’eccellenza del made in Italy” ha annunciato Nicola Dalmonte, Presidente del Consorzio C.E.R.