
Anticipando l'adeguamento normativo che ne ha reso obbligatoria l'adozione, l'utility è stata premiata per il proprio approccio basato sulla creazione di modelli 3D delle infrastrutture.
Ottenuta dal Gruppo Cap, che gestisce il servizio idrico integrato di Milano, la certificazione ICMQ per il sistema di gestione BIM, approccio innovativo nella gestione del ciclo di vita delle opere pubbliche. Il risultato, spiega Cap in una nota, annovera l'utility tra le pochissime aziende italiane impegnate nel settore idrico a vantare questo riconoscimento.
L'introduzione obbligatoria del BIM per gli appalti pubblici, continua la nota, risale al 2019, ma a partire dal 2025 l'obbligatorietà è estesa anche alle opere pubbliche di importo superiore ai 2 milioni di euro: in questo contesto, il Gruppo CAP si distingue come precursore, avendo avviato già dal 2019 l’implementazione di processi digitali avanzati.
L'implementazione del sistema di gestione BIM si legge, è infatti, parte integrante della strategia delineata dal nuovo Piano di Sostenibilità di Gruppo CAP, che mira a coniugare innovazione tecnologica e tutela ambientale: grazie a questo approccio, l’azienda non solo soddisfa i requisiti normativi, ma rafforza il proprio impegno verso la digitalizzazione e la gestione sostenibile delle infrastrutture.
Nel dettaglio, spiega la nota, la progettazione, realizzazione e gestione delle opere pubbliche è basata sulla creazione di gemelli digitali delle infrastrutture, ovvero modelli tridimensionali digitali che integrano tutte le informazioni relative alle opere stesse e grazie ai quali è possibile migliorare la qualità delle infrastrutture, ottimizzare la gestione operativa, ridurre al minimo gli errori e pianificare interventi mirati.