I dispositivi riducono i rischi per gli operatori umani, consentono inoltre una migliore qualità delle ispezioni ed evitano lo spreco di acqua.
Droni subacquei per ispezionare i serbatoi dell'acqua. È il progetto ideato da Hera per la manutenzione e il monitoraggio delle infrastrutture idriche.
L'innovazione tecnologica, si legge in una nota di Hera, è volta al mantenimento della buona qualità dell’acqua distribuita, a una maggior sicurezza e affidabilità impiantistica, a un miglior controllo di gestione e a una maggiore sicurezza per i cittadini e per gli operatori del servizio acquedottistico.
Il test di avvio del dispositivo è stato eseguito recentemente presso il serbatoio idrico di Monte Grande a Cesena, che ha una volumetria di 1.300 mc, senza il bisogno di svuotare l’impianto.
Per il monitoraggio degli impianti dell’acquedotto del territorio di Forlì-Cesena, l'azienda avrà a disposizione due droni che, continua la nota, grazie alle eliche posizionate sulle due sommità posteriori, sono in grado di effettuare e registrare misurazioni istantanee e misurare la profondità con georeferenziando con gps ogni punto indagato.
Questi droni natanti a guida autonoma, fa sapere Hera, sono noti anche come ROV (Remotely Operated Vehicle) o AUV (Autonomous Underwater Vehicle) ed offrono numerosi vantaggi rispetto ai metodi tradizionali. Consentono infatti, si legge, una maggiore efficienza e sicurezza perché possono operare in ambienti difficili da raggiungere, riducono i rischi per gli operatori umani, che non devono immergersi in ambienti potenzialmente pericolosi, e consentono inoltre una migliore qualità delle ispezioni, essendo dotati di telecamere ad alta risoluzione e sensori avanzati.
Inoltre, l'utilizzo di questi dispositivi subacquei non comporta la necessità di svuotare i serbatoi, evitando così lo spreco di grandi quantità di acqua, che altrimenti verrebbe scaricata durante le operazioni di svuotamento e pulizia.