In occasione del convegno è stato presentato anche il Gruppo Acqua della Fondazione costituito da Acquedotto Pugliese, Gruppo Cap, Italgas, MM e lanciata la Community nazionale degli operatori idrici
Un Position Paper “Sustainable Water” sulle diverse tecnologie digitali per il settore delle acque e come queste siano di supporto agli obiettivi di sostenibilità di Agenda 2030. E' quanto è stato presentato dal Gruppo Sustainable Water della Fondazione per la Sostenibilità Digitale - costituito dai soci della Fondazione Acquedotto Pugliese, Gruppo Cap, Italgas, MM, durante il convegno “Sustainable Water: il ruolo del digitale nella gestione sostenibile della risorsa idrica”.
Nel documento sono stati individuati 14 use case, veri e propri esempi di come l’utilizzo di una combinazione di strumenti digitali permette di risolvere criticità, ottimizzare ed evolvere processi correlati alle diverse fasi del ciclo di vita dell’acqua. Ogni caso d’uso, inoltre, è stato analizzato in maniera sistematica correlandone gli impatti agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile di Agenda 2030, e individuando così i benefici derivanti dall’utilizzo delle differenti tecnologie applicabili ad ogni fase.
Lo Use Case 3 ad esempio prende in considerazione l’SDG 11 - Target 5: Riduzione del Numero di Decessi e Persone Colpite da Calamità. I Digital Twin delle città possono simulare l'impatto di eventi come alluvioni, permettendo alle autorità di pianificare evacuazioni e interventi di emergenza in maniera più efficace, riducendo così il numero di decessi e l'impatto complessivo sui cittadini.
"Crediamo fortemente in un approccio sistemico che coinvolga tutti i gestori del Servizio Idrico Integrato del Paese, non solo per la forte spinta all’innovazione tecnologica che questo produrrebbe, ma anche per come gli operatori potrebbero utilizzare la leva del digitale per raggiungere gli obiettivi di sostenibilità.” – ha spiegato Stefano Epifani, Presidente della Fondazione per la Sostenibilità Digitale.
Come emerge dal documento, la situazione sull’acqua in Italia, molto differente da regione a regione e da territorio a territorio, presenta dati, in taluni casi, decisamente preoccupanti: ad esempio, la dispersione lungo la rete idrica nazionale va dal 14% (ad esempio Milano) al 72%, con una media che si attesta al 42%; in più del 50% dei Comuni Italiani le perdite idriche totali sono superiori al 35% dei volumi immessi in rete (dati ISTAT); circa il 60% delle infrastrutture della rete idrica italiana in media ha più di 30 anni, mentre il 25% ha più di 50 anni.