SMAT: gara per potenziare resilienza sistema idrico

12 mar 2024
L'obiettivo è individuare una soluzione per potenziare la resilienza dell'intero sistema idrico, partendo dal servizio idrico gestito da SMAT per le Valli di Lanzo e la Città Metropolitana di Torino

SMAT ha indetto una gara per la realizzazione del documento che identifica le possibili alternative progettuali (DOC FAP) finalizzate a soddisfare i fabbisogni idrici della Valle di Lanzo e della Città Metropolitana, tra le quali la realizzazione di un invaso a scopi plurimi in Valle di Lanzo. È quanto annuncia SMAT in una nota, aggiungendo che dinanzi all'aumento dell'instabilità climatica, le dighe montane emergono come un'opportunità per garantire una gestione sostenibile delle risorse idriche e assicurare la continuità del servizio.

Sono in corso le procedure di affidamento al raggruppamento aggiudicatario dei lavori, costituito da: HYDRODATA S.p.A., G&V INGEGNERI ASSOCIATI S.r.l., TECHNITAL S.p.A.

“Il nuovo codice appalti per la realizzazione di grandi opere richiede uno studio di fattibilità che permetta di valutare preventivamente la sostenibilità e la praticabilità delle possibili soluzioni alternative”, ha spiegato Armando Quazzo, Amministratore Delegato di SMAT.

Il documento dovrà essere disponibile entro massimo 8 mesi dall’affidamento, “Contiamo di essere in grado di sottoporlo agli Enti che saranno chiamati ad analizzare le proposte e valutare la soluzione migliore da adottare entro la fine dell’anno. La valutazione del documento sarà affidata all’Autorità di Bacino Distrettuale del Fiume Po, all’ATO 3 Torinese e alla Regione Piemonte”, ha sottolineato Paolo Romano Presidente di SMAT.

L'obiettivo – si legge nella nota - è individuare una soluzione per potenziare la resilienza dell'intero sistema idrico, partendo dal servizio idrico gestito da SMAT per le Valli di Lanzo e la Città Metropolitana di Torino. Saranno selezionati progetti che privilegiano l'utilizzo idropotabile, consentendo contemporaneamente l'irrigazione e la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, oltre a permettere la regolazione delle piene.

Il progetto sarà identificato attraverso il Documento di Opzioni e Varianti, che valuterà costi, benefici, rischi e impatti ambientali. L'opera è stata finanziata dal Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili tramite l'Autorità di Bacino Distrettuale del Fiume Po.