Attualmente si stima che l'80% dell'acqua nella rete provenga da questa nuova fonte, con l'obiettivo di raggiungere il 100% nel più breve tempo possibile
Un nuovo inizio per l'approvvigionamento idrico nel comprensorio di Montagnana, con l'attivazione definitiva della fornitura mediante le opere realizzate per sostituire le fonti idropotabili di Almisano, finora trattate con carboni attivi per ridurre la contaminazione da PFAS. E' quanto dichiara acquevenete in una nota.
Le attività di lavaggio della tratta dal nuovo serbatoio di Montagnana fino a quello vecchio, iniziate l'8 marzo scorso, sono proseguite senza interruzione nonostante i periodi di grave maltempo che hanno causato allagamenti nell'area interessata. Gli interventi - si legge nella nota - erano necessari per eliminare eventuali residui di lavorazione nel serbatoio e nelle condotte, garantendo così un trasporto sicuro dell'acqua attraverso l'infrastruttura. Nei giorni scorsi, le operazioni di lavaggio sono state completate e la qualità dell'acqua in ogni distretto della rete è stata certificata tramite analisi di laboratorio accreditato.
Ora, l'acqua proveniente da Camazzole viene immessa nella rete, sostituendo progressivamente la fornitura d'acqua dalla centrale di Madonna di Lonigo per i comuni di Montagnana, Borgo Veneto, Casale di Scodosia, Megliadino San Vitale, Merlara, Pojana Maggiore e Urbana. Attualmente, si stima che l'80% dell'acqua nella rete provenga da questa nuova fonte, con l'obiettivo di raggiungere il 100% nel più breve tempo possibile.
Il nuovo approvvigionamento idrico potrebbe attraversare una fase di assestamento fisiologico.